ItaliaQuesti ultimi, rissosi, trenta «25 aprile»
25 aprile La grande manifestazione lanciata dal manifesto nel 1994 segna l’inizio degli anni della resistenza alla riscrittura della storia. Portata avanti dalle destre ma non soltanto da loro
ItaliaLa parola «fascista» e la sua evoluzione
25 aprile In un momento in cui il linguaggio sembra scivolare, slittare sul piano semantico e parole e frasi vengono usate con colpevole sconsideratezza anche a livello istituzionale, è bene interrogare sempre […]
ItaliaUna voce di speranza per riprenderci il nostro futuro
25 aprile Dalla Resistenza alla lotta per l’ambiente, l’esempio di Laura Conti è una lezione per noi ragazzi, una iniezione di speranza in questa epoca buia, quando le conquiste sociali, civili, ecologiche sono attaccate. Ma nessun nemico è imbattibile
ItaliaComunisti, Resistenza e Costituzione
25 aprile Quel che non piace ai revisionisti. La centralità nel Cln e la firma di Terracini, presidente della Costituente, alla Costituzione: per questo l’identità del Pci è uno dei perni della Repubblica
ItaliaAntifascisti in un liceo di periferia
25 aprile A Pomezia dove tutto inizia con una scritta: «Sporco ebreo». Oggi è partigiano chi salva i disperati in mare, chi combatte perché gli viene negata la possibilità di amare, chi lotta contro sfruttamento e precarietà
CulturaMarco Mantello e l’inedito camouflage dell’odio
Intervista Parla il poeta e scrittore romano, che vive tra Parigi e Berlino, autore di «Marie Gulpin», edito da Neri Pozza. Un romanzo che racconta l’irresistibile ascesa della leader dell’estrema destra a Parigi. Ma potrebbe essere Roma. «In modo simile al percorso ideologico e esistenziale della protagonista, Marine Le Pen utilizza il risentimento del ceto medio e fa leva sul bisogno di sicurezza e lavoro solo per francesi e assimilati». «Per l’immaginario razziale, le vittime sono i veri colpevoli fin dai tempi del caso Dreyfus. Per normalizzarsi e divenire senso comune, ora questa "logica" ha bisogno di un apparato repressivo legale»
CommentiL’ultimo saluto a Stefano Prosperi
L'ultimo saluto Aveva cominciato a fare politica da ragazzo, negli anni Sessanta, tra le fila dei giovani comunisti di Montesacro e Valle Melaina, quartiere popolare e antifascista di Roma, ma presto si rese conto che il suo destino sarebbe stato quello di dover combattere non solo contro la destra e il potere, ma anche all’interno della sinistra per un necessario rinnovamento.