La sorpresa è rappresentata dai comunisti del Kpoe, passati clamorosamente dallo 0,4% all’11,66% nelle elezioni che si sono tenute domenica per il rinnovo del consiglio regionale nella regione di Salisburgo. Un balzo clamoroso quanto inaspettato che riporta la formazione nell’assemblea del land per la prima volta dal 1949. A Salisburgo città la lista comunista del 34enne Kay Michael Dankl è addirittura salita al 21,51% affermandosi al secondo posto dopo il partito popolare (Oevp) del presidente della regione Wilfried Haslauer dal quale lo distanziano solo 3 punti percentuali. Un risultato che ricalca l’esperienza recente della Stiria. Lì la Kpoe è entrata nel consiglio regionale ed è riuscita a far eleggere Elke Kahr prima sindaca comunista di Graz.

Resiste, malgrado un’emorragia di voti pari al 7%, l’Oevp che ha comunque conquistato il 30% dei consensi, mentre per ora sembra essere saltata la maggioranza della coalizione di governo uscente tra Oevp, Verdi, e Neos. I Verdi – che governano il paese insieme ai popolari del cancelliere Karl Nehammer – sono all’ 8,2%, un punto in meno rispetto alle ultime elezioni. I centristi di Neos invece, sono invece spariti non essendo riusciti a superare il quorum del 5%. La Spoe che 10 anni fa nella regione era al 40% è scesa ancora di due punto, col 17,8 % è finita al terzo posto. Al secondo l’altro vincitore del voto di domenica la Fpoe, l’estrema destra guidata ora dal suo ideologo più duro Herbert Kickl. Ha guadagnato sei punti, attestandosi al 25,7%.

Non sarà facile adesso formare una nuova coalizione, due le opzioni: una coalizione dei popolari con la Fpoe come già accaduto in Bassa Austria, ipotesi non voluta da Haslauer ma da una parte del suo partito; oppure una maggioranza risicata con la Spoe eventualmente allargata ai Verdi.

Secondo i flussi elettorali la Kpoe ha guadagnato voti dai socialdemocratici e dai Verdi, ma ancor più dagli astenuti. Infatti i votanti stavolta sono al 70,9% contro il 64,9% del 2018. La Fpoe dal canto suo è cresciuta a spese del partito popolare. «Il risultato di Salisburgo dimostra che la protesta, lo scontento, e la frustrazione degli elettori non possono essere intercettati soltanto dall’estrema destra ma anche da una sinistra chiara e credibile» ha commentato il politologo Thomas Hofer, opinione condivisa da molti commenti.

Kay Michael Dankl, grande capacità di mobilitazione e di comunicazione, pieno di energia proviene dai Verdi. Non usa il linguaggio spesso astratto e consunto della sinistra radicale in voga in alcune parti della Kpoe. Segue il modello Graz già risultato vincente: il massimo impegno sociale intorno a problemi concreti, da consigliere comunale si è messo a disposizione dei cittadini a risolvere problemi quotidiani. In cima a tutti la questione degli alloggi a Salisburgo particolarmente scottante, con affitti aumentati di recente che si mangiano il 44% degli stipendi. Contro il carovita il governo ha deliberato solo misure tampone rifiutando interventi più organici come un blocco degli aumenti degli affitti come chiedeva anche l’alleato verde.

Quale lezione trarre dal voto di Salisburgo, quale effetto avrà sul partito socialdemocratico (Spoe) al bivio tra più linee politiche? Ieri è partito il referendum tra gli iscritti per eleggere il nuovo segretario nazionale che insieme sarà anche candidato cancelliere. Il referendum, che durerà fino al 10 maggio, potrebbe marcare una svolta per un partito oggi come non mai dilaniato e indebolito, anche grazie ai continui scontri al vertice. Il referendum doveva essere una partita a due e solo di tipo consultivo tra la segretaria in carica, Pamela Rendi Wagner, di scarsa grinta e iniziativa, e il suo sfidante Hans Peter Doskozil. Ma si è presentato un terzo incomodo, dal basso, fuori dalla contesa tra i due, Andi Babler, che ha provocato subito 10 mila nuovi iscritti alla Spoe per poterlo votare. Sindaco di una piccola cittadina. Traiskirchen in Bassa Austria, rappresenta un modello alternativo. Estrazione operaia, di sinistra sinistra, con linguaggio semplice e chiaro richiama la tradizione di lotta della Spoe, unisce lavoro, ambiente, diritti dei migranti, proposte concrete come riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore. La sua Basistour attraverso il paese è la più affollata e mobilitante.