Ascoltando il disco di Vipra è facile pensare che il suo nome d’arte sia nato dalla crasi fra «vipera» e «vibra», Giovanni Vipra firma il suo secondo album Musica dal morto (Asian Fake/SonyMusic). Disco diverso dal primo, molto meno facile (meno commerciale, per dirlo in altre parole), il concept che c’è dietro ai 10 brani è emblematico, incentrato sulla memoria post mortem, così nei brani oltre al titolo viene assegnato uno scomparso eccellente, Tenco, Keith Flint, Adam Yauch o Sid Vicious, con cui solidarizza (senza fare paragoni). Ma poi il filo conduttore è soprattutto un pretesto per frullare idee di...