L'intervista. Parla lo scrittore della Virginia, autore di «Legittima vendetta», pubblicato da Rizzoli. Due balordi, uno bianco e l’altro nero, indagano sull’omicidio dei loro figli gay tra razzismo e omofobia. «Sono cresciuto con uomini come Ike e Buddy Lee, in un ambiente in cui la mascolinità riguardava l’essere dei "duri", qualunque cosa ciò significhi. Niente spazio per dire i propri sentimenti». «Dove vivo c’è una statua confederata davanti al tribunale e la mia scuola portava il nome dei generali sudisti. I nostalgici devono vedersela però ogni giorno con gli eredi di chi allora soffrì molto» |