Otto uffici europei di Greenpeace hanno presentato ieri una causa presso la Corte di Giustizia europea contro la decisione della Commissione Ue di includere il gas fossile e l’energia nucleare nel regolamento sulla Tassonomia, che nel marzo 2022 aveva ampliato l’elenco degli investimenti considerati sostenibili dell’Ue.

Ieri mattina Greenpeace Lussemburgo si è riunita davanti alla Corte di Giustizia europea per protestare contro la controversa etichetta «verde» attribuita al gas e al nucleare insieme a attivisti italiani provenienti dal delta del Po – un fragile ecosistema dove l’estrazione di gas fossile ha aggravato la subsidenza del suolo e dove ci sono nuovi piani per estrarre altro gas – e attivisti provenienti dal villaggio di Konz in Germania, che si trova a valle della centrale nucleare francese di Cattenom.