La conferenza dei capigruppo che si è riunita ieri a Palazzo Madama conferma: la discussione sulla mozione sul 25 aprile proposta dalle opposizioni al Senato è prevista per la mattinata di domani. Il testo chiede un impegno sul giorno della Liberazione e sulle altre date fondanti della «storia antifascista» italiana affinché «le commemorazioni si svolgano nel rispetto della verità storica condivisa». Appena due giorni fa Ignazio La Russa, che il 20 aprile presiederà l’aula regolarmente, ha sostenuto che bisogna distinguere tra partigiani «rossi» e «bianchi»: soltanto i primi, ha affermato, avrebbero combattuto davvero per la democrazia.

Ieri il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha dovuto ricevere il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il quale gli ha rinnovato la richiesta di intervenire «su tutti quei fenomeni che cercando di propagandare, promuovere e rilanciare fascismo e nazismo». Fontana ha un passato di frequentazioni non episodiche con l’estrema destra. Tuttavia, come riporta lo stesso Verona, «ha dato garanzie, esprimendo condivisione». Due anni fa, l’iniziativa promossa dal comune in provincia di Lucca terreno dell’eccidio nazista di Stazzema aveva raccolto 250 mila firme per una legge contro «chiunque diffonda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco». Ora Fontana ha rinviato la proposta di legge ai capigruppo, che dovranno calendarizzarla. «In parlamento votammo nel 2021 per chiedere lo scioglimento dei movimenti neofascisti. Se diventasse legge questo articolato, si potrebbe procedere allo scioglimento», aggiunge il deputato del Pd Andrea De Maria, annunciando che il suo gruppo si farà carico di portare avanti la proposta in aula. Per la capogruppo Chiara Gribaudo, «molto neofascismo e neonazismo è cresciuto nelle istituzioni del paese». L’auspicio è che gli altri gruppi parlamentari sostengano l’iniziativa.

Intanto, il sindaco di Genova Marco Bucci è stato contestato dagli operai di Ansaldo Energia, nel corso della commemorazione del 25 aprile. «Vai a casa, fascista, Ansaldo non ti vuole», hanno urlato i lavoratori memori della condanna che Bucci aveva pronunciato nei loro confronti quando questi avevano occupato l’aeroporto di Genova a difesa del proprio posto di lavoro. In quell’occasione, Bucci li aveva definiti «teppisti». Per questo, un gruppo di lavoratori ha srotolato lo striscione «Bucci: i teppisti non ti stanno ad ascoltare».

Esprime solidarietà ai contestatori Ferruccio Sansa, consigliere regionale ligure che ha corso con il centrosinistra e il M5S per la presidenza della Regione. «Non si può lasciare che la stessa fascia tricolore, quella di Genova, Medaglia d’oro della Resistenza, sia usata da alcuni consiglieri per commemorare i caduti di Salò e poi indossata per ricordare i partigiani – sostiene Sansa – Non si può nemmeno provocare definendo ‘teppisti’ gli operai dell’Ansaldo che manifestano per salvare il loro lavoro e poi andare a casa loro imponendo la propria presenza».