Dopo la selezione della Semaine è la volta del programma della Quinzaine – ribattezzata quest’anno «des Cinéastes» piuttosto che «des Réalisateurs», presumibilmente per favorire una dicitura più inclusiva nei confronti delle registe donne. Le due sezioni parallele al Festival di Cannes almeno un elemento in comune lo hanno, ed è la mancanza di titoli italiani nell’edizione di quest’anno, in partenza il 16 maggio – se escludiamo, nella sezione cortometraggi della Quinzaine, quello di Francesco Sossai Il compleanno di Enrico.
È la prima selezione del direttore artistico Julien Rejl, che ha sostituito Paolo Moretti, presentando il programma ha dichiarato: «Quest’anno abbiamo assistito al potente ritorno della cinematografia asiatica e nordamericana, abbiamo anche diverse proposte interessanti dal continente africano. Inoltre, il tema fantastico come motore narrativo è tornato con rinnovata forza, insieme all’enfasi sul “racconto”. Il senso di disagio tra le identità di genere è uno dei filoni principali della produzione contemporanea».
Tra i titoli in programma risalta Hong Sang-soo – quello del coreano sarà il film di chiusura – con In Our Day. Spicca poi il nome di Michel Gondry, regista premio Oscar di Se mi lasci ti cancello assente dalle scene dal 2015, che presenterà Le livre des solutions dove il protagonista sarà un regista che combatte i propri demoni che sbarrano la strada della creatività.
Un altro «veterano» è Pierre Creton, regista-agricoltore come ama definirsi, legato al suo territorio – quello dell’Alta Normandia; dopo la retrospettiva che gli ha dedicato Cinema du Réel nel 2021 torna con un nuovo film, Un prince.

LE OPERE PRIME selezionate sono sei e aprono ancor di più la Quinzaine al resto del mondo. Thien An Pham dal Vietnam, Ilya Povolotsky dalla Russia – una mosca bianca di questi tempi ai festival cinematografici; c’è poi il canadese-pachistano Zarrar Kahn, gli statunitensi Weston Razooli e Joanna Arnow e la cinese Zihan Geng. Ad aprire la selezione sarà il nuovo film di Cédric Kahn Le Procès Goldman, un thriller incentrato sulla figura di Pierre Goldman, rivoluzionario francese condannato per diverse rapine e poi misteriosamente assassinato. Il film ripercorre la vita di Goldman, dall’infanzia negli anni ’40 al rapporto con Fidel Castro e le Pantere Nere. L’omaggio di quest’anno sarà dedicato al grande cineasta portoghese Manoel De Oliveira, morto nel 2015, e consisterà nella proiezione di La valle del peccato, presentato proprio alla Quinzaine nel 1993.