Un secolo dalla scoperta. Dai diari di Carter alle foto di Burton, ai resoconti dei giornali, l’icona del faraone-bambino fu presto avvolta da un’aura «romantica» che celava imperialismo, razzismo, arroganza politica, sino al marketing di oggi. Christina Riggs, storica americana dell’archeologia, ripercorre cento anni di narrazioni identitarie in «Vedo cose meravigliose», per Bollati Boringhieri