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Carfagna presidente, sì alla federazione con Iv

Mara Carfagna, foto LaPresseMara Carfagna – LaPresse

L'assemblea di Azione Full Metal Calenda: questo è un partito di combattenti, si chiama Azione e non Rammollimento

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 20 novembre 2022

Con l’83% dei voti favorevoli Mara Carfagna è stata eletta dall’assemblea di Azione, al teatro Politeama di Napoli, presidente del partito fondato da Carlo Calenda. Partito che, come approvato dal 92,2% dell’assemblea, avvia il suo percorso di federazione con Italia viva.

Con l’ex ministra azzurra Calenda conta di «riuscire a parlare al Sud». Ma per ora resta concentrato sul frontale al Pd, «destinato a morire – attacca – perché non è in grado di esprimere una linea». La linea del suo partito il segretario la spiega così: contano le capacità di chi aderisce a Azione, «al di là se abbia precedentemente militato a sinistra o a destra». Insomma, tappeti rossi a Letizia Moratti che entra in Azione direttamente destra, mentre quella fatta dal Pd per la Lombardia, candidare alla presidenza della regione addirittura un esponente dello stesso Pd, Pierfrancesco Majorino, sarebbe «una scelta strana». Perché è «una persona per bene ma molto vicina alle posizioni del Movimento 5 Stelle». Conclusione scontata: «O con noi con i 5S» anche detti, elegantemente, «tre scappati di casa».

Invece agli esponenti del suo partito il segretario lancia un avvertimento: «Conteranno sempre più le persone che portano risultati. Se va bene, bene, sennò c’è il Pd. Vi chiedo un’unica cosa, non mi diventate lagnosi, è l’unica cosa che non reggo. Questo è un partito di combattenti oppure non è, si chiama Azione e non Rammollimento».

Full metal Carlo non sembra spaventare Mara Carfagna, che invece prende di mira i suoi ex compagni di partito: «L’onda del populismo che ha travolto anche il nostro Paese si sta ritirando, proprio da dove era partita. Penso si sarebbe ritirata anche nel nostro Paese, se i cosiddetti moderati di casa nostra non tenessero in vita con il respiratore artificiale i sovranisti di casa nostra per ottenere qualche posto di governo in più – dice nel discorso conclusivo dopo l’elezione a presidente -. È una logica alla quale mi sono sempre ribellata per convinzione politica e personale profonda, e che oggi mi consente di sentirmi a mio agio in una comunità come questa».

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