Gli ucraini si spingono lontano e arrivano a colpire addirittura il porto di Novorossiysk, sulla costa russa del Mar Nero, molto oltre lo stretto di Crimea. Nella notte tra venerdì e sabato un drone navale Usv di costruzione ucraina è riuscito a penetrare fin dentro al terminal petrolifero «Sheskharis», a Novorossiysk, e si è fatto esplodere nei pressi dei silos.

I danni, tuttavia, sarebbero limitati secondo i media russi che hanno diffuso il video dell’attacco notturno. Si noti che il natante usato per l’attacco è lo stesso che Kiev aveva adoperato per l’attacco alla base navale di Sebastopoli, in Crimea.

E, infatti, è altamente improbabile che stavolta l’Usv sia partito da uno dei porti controllati dal governo di Kiev poiché questi mezzi hanno un’autonomia limitata. Quasi sicuramente il mezzo si è staccato da una nave d’appoggio, dalla quale forse è stato anche teleguidato, ma al momento non abbiamo ulteriori informazioni in merito.

Sappiamo però che da tempo gli ucraini stanno insistendo per l’acquisto di questi mezzi mariti senza pilota e tempo fa una sottoscrizione online aveva permesso di acquistarne 12 nuovi. Ieri anche la Lituania ha annunciato una sottoscrizione per l’acquisto di due ulteriori Usv per Kiev.

Intanto, nel pomeriggio, una forte esplosione si è verificata in un gasdotto nei pressi di San Pietroburgo. A renderlo noto è stata l’agenzia russa Ria Novosti che cita il governatore Alexander Drozdenko.

Secondo quest’ultimo non ci sarebbero feriti e i vigili del fuoco sarebbero al lavoro per ripristinare la conduttura. Al momento non sono ancora chiare le cause dell’incidente e il governo centrale non si è ancora espresso in merito.