PoliticaAdunata degli alpini, è scontro in casa Pd
Dopo i fatti di Rimini La deputata dem Giuditta Pini: «La posizione del Partito democratico non è quella espressa dalla Conferenza delle donne Pd della città romagnola». Non Una Di Meno: basta minimizzare
PoliticaCsm, la riforma ritarda e i referendum si avvicinano
Giustizia Melina leghista in commissione al senato per votare la legge dopo il 12 giugno. E così bisognerà rinviare a settembre il voto per i togati del Csm, Mattarella ha chiarito che non c'è rinnovo se non si possono applicare le nuove regole
LavoroJindal molla le Acciaierie, dramma senza fine a Piombino
Siderurgia Il magnate indiano intervistato dal Financial Times annuncia l'addio allo stabilimento, dove in quattro anni poco o nulla è stato realizzato. Sindacati sulle barricate, Pd e Si chiedono al ministro Giorgetti di riferire in Parlamento, mentre in città c'è sconcerto e preoccupazione per i 1.600 operai superstiti, dopo 14 anni di crisi.
CulturaL’ideale romantico dell’alterità animale
CARTOGRAFIE «Anime selvagge», della statunitense Emma Marris per Il Margine. Un saggio denso ma non privo di contraddizioni sulla «rigogliosa libertà del mondo non umano». La dicotomia uomo/natura costituisce il nocciolo del problema e non la sua soluzione: la natura «là fuori» è un’invenzione recente funzionale all’espansione del capitale
RubricheGli hacker buoni che scoprono gli 0-day
Hacker's Dictionary Ecco come lavora il red team di Telecom Italia che scopre le vulnerabilità del software ignote ai produttori e che possono essere usate dai criminali informatici per i loro attacchi
SportMessina è Nibalilandia, la casa del campione che è l’essenza del ciclismo
Contagiro 2022 - Tappa 5 Torna alla vittoria Démare nel centro di Messina gremito di gente. La volata era l’esito scontato per la tappa partita da Catania. Solo che il tragitto apparecchiato non procedeva lungomare, ma dopo una manciata di chilometri svoltava verso l’interno alla ricerca dei boschi dei Nebrodi. Sull’ascesa a Portella Mandrazzi gli uomini di Van der Poel e Girmay possono così rafforzare l’andatura nella speranza di scrollarsi di dosso i velocisti puri e giocarsi l’alloro di giornata. A quel punto il destino della fuga era già bello che segnato (e pensare che a Bais e Tagliani si erano aggiunti altri tre: Tonelli, Hanninen e Maestri). Il gioco riesce a metà, nel senso che Ewan, malconcio, cede subito, e poco dopo è il momento del vecchio Cavendish, mentre Démare tiene duro fino a poco dalla vetta, e quando si stacca ha tutti i suoi a disposizione per iniziare la rimonta. Una rimonta conclusa dopo un po’ che si pedala nuovamente in piano, e coronata da uno sprint imperiale sullo stretto, con Gaviria imbufalito staccato di mezza bicicletta. Ma Messina era più che mai Nibalilandia. Passava da casa sua il campione siciliano, erano tutti qui, in realtà, per lui. E lui ne ha approfittato per annunciare che a fine anno saluterà il gruppo e tutti noi che siamo al seguito. Ha poi aggiunto - di passaggio -un pensiero su questo Giro, che ancora si ostina, se almeno un poco ormai lo conosciamo, a non dare per perso. Grande campione Nibali nostro, che ha vinto tutto, ha vinto bene e ha vinto tanto. E ha vinto senza mai l’ombra di un sospetto. Due Giri, un Tour, una Vuelta, una Sanremo (con tutta la sala stampa in piedi ad applaudire), due Lombardia e due campionati nazionali. Ha vinto semmai meno di quello che avrebbe potuto, non fosse che è nato troppo presto. Ha corso infatti, il siciliano, in un’epoca di corse bloccate e di atleti ragionieri, lui che ama soprattutto lo spettacolo e battagliare tutto l’anno su tutti i tipi di terreno. Nel ciclismo di domani, quello di Van der Poel e Pogacar, si sarebbe trovato più a suo agio. Che dire? Nibali nostro è stato l’ultimo capace di farci alzare tutti dal divano. È stato, cioè, il ciclismo. Dei campioni di domani, quando ci faranno rivivere, se capaci, l’essenza del ciclismo, potremmo dire che hanno corso alla Nibali. Tornando per un attimo a quanto successo - molto poco - sull’Etna l’altro ieri, la sensazione è che, per paradosso, l’eccessiva durezza del Giro renda la corsa più bloccata. Meglio sarebbe, a conti fatti, più monotonia nei giorni di trasferimento e più di quelli che una volta si chiamavano tapponi. Ne riparleremo, e nel frattempo magari torna Nibali a smentirci.
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Si procede a tentoni Il ministro Giorgetti adesso punta 34 milioni su un’azienda di Pomezia, è il terzo tentativo di creare un siero made in Italy. Dopo due anni di annunci e tentativi falliti, finora nemmeno una dose è stata prodotta
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Intervista Secondo Fabio Musmeci, presidente dell’Aic, la soluzione più semplice per risolvere il problema dei rigiuti, anche a Roma, è il compostaggio: «Diffuso e di comunità è un omaggio alla ragione e all’ecologia»