Sempre più Comuni sono «liberi dai rifiuti», nel senso che producono meno di 75 chilogrammi di rifiuti da avviare a smaltimento per ogni abitante in un anno e superano il 65% di raccolta differenziata.

È questo, ormai, il metro con cui Legambiente giudica i Comuni ricicloni, l’iniziativa dell’associazione che dal 1994 premia l’eccellenza di comunità locali, amministrazioni pubbliche e cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e gestione dei rifiuti.

Il messaggio è quello della gerarchia dei rifiuti, che indica l’ordine di priorità contenuto ed è contenuto nella direttiva quadro sui rifiuti: la prevenzione è al primo posto, segue la preparazione per il riutilizzo, quindi il riciclaggio. I Comuni rifiuti free nei rapporti di Legambiente sono passati da 598 dell’edizione 2020 a 623 nel 2021 (che fa riferimento ai dati relativi al 2020).
Anche se il numero dei Comuni virtuosi è cresciuto, nota il rapporto, cala però quello dei cittadini coinvolti, che sono poco più di 3,54 milioni, circa 110 mila in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato indica come si sia fatto bene e meglio nei piccoli centri, mentre in quelli più grandi si sia prodotta una maggiore quantità di indifferenziato.

Anche per il 2021 è confermata una tendenza positiva del Sud Italia che, a fronte di un Centro in lenta discesa, erode punti percentuali al Nord. Dal 2019 a oggi, infatti, i Comuni rifiuti free nel Meridione sono quasi raddoppiati, mentre al Nord si è assistito a un progressivo calo.

Non si segnalano, inoltre, nuovi ingressi tra i capoluoghi di provincia (sono soltanto quattro le città in classifica, Trento, Pordenone, Treviso e Belluno), mentre viene evidenziato come il 70% dei Comuni virtuosi faccia parte di un consorzio, «a conferma che risultati d’eccellenza si riscontrano in gestioni collettive in grado di garantire uniformità del servizio di raccolta, economia di scala e la possibilità d’introdurre su tanti Comuni un sistema di tariffazione basato sulle quantità di rifiuto indifferenziato prodotto», sottolinea in un commento Stefano Ciafani, presidente dell’associazione ambientalista.
Due le evidenze dell’ultimo rapporto. La prima è che la maggior parte dei Comuni Rifiuti Free 2021 appartengono a due categorie demografiche, quelli con meno di 5 mila abitanti e quelli tra i 5 mila e i 15 mila. La seconda è che guardando alle Regioni, quelle dove si osserva il maggiore calo di Comuni Rifiuti Free sono il Trentino-Alto Adige (-18), Lombardia (-16) e il Veneto (-6), dove per altro quasi 3 cittadini su 10 vivono in Comuni Rifiuti Free ed è saldamente in testa alla classifica delle regioni che ne contano il maggior numero (con 162 Comuni, il 28,8% del totale della regione).

Grande incremento, invece, per la Sardegna (+39) che con l’Abruzzo (+8) contribuisce all’impennata del Sud. Interessanti anche i risultati del Piemonte (+11) e dell’Emilia-Romagna (+10).

In fondo alla classifica c’è una regione del Sud, la Puglia: sono appena 2 i Comuni Rifiuti Free, lo 0,8% del totale.