Caccia, trofeo, vincitori e vinti: lì dove talvolta la fantasia sembra smisuratamente libera dalle convenzioni, ecco che la realtà la supera innescando un cortocircuito in cui il soggetto «preda» esiste in relazione al «predatore». Una complicità nefasta insita nei meccanismi più subdoli delle politiche del colonialismo e dell’imperialismo che nella nostra contemporaneità sposta le sue mire soprattutto verso l’accaparramento di terre coltivabili e l’accesso alle risorse idriche. IN QUESTO DIBATTITO incentrato sulla memoria coloniale, la collettiva La natura e la preda. Storie e cartografie coloniali (fino al 29 maggio), nel ciclo di mostre curate da Marco Scotini al PAV-Parco Arte...