CommentiBasta retorica, trent’anni dopo Oslo
Israele/Palestina Con il Patto di Abramo voluto da Trump, l'apertura delle relazioni diplomatiche tra Riad e Tel Aviv avrebbe potuto dare forse, nella migliore delle sole ipotesi, il via alla nascita dei due stati, di cui uno palestinese foraggiato dall'Arabia Saudita
CommentiL’orrore di Gaza e l’altra faccia della verità
Israele/Palestina Molti si chiedono sui social e nelle rassegne stampa: “Perché Gaza? Perché proprio ora? Com’è possibile?”. Joe Biden ha appena espresso il concetto che Israele ha il diritto di difendersi costi quel che costi, sottolineando: punto e basta
PoliticaLa piazza abbraccia Schlein: «Resta così, non farti sciupare»
Manifestazione Cgil Bagno di folla per la leader Pd che applaude convinta il discorso di Landini in mezzo ai manifestanti che chiedono selfie. Conte non c’é e manda il vice Ricciardi: siamo qui per fermare la macelleria sociale. Fratoianni: «Le opposizioni si uniscano su questa piattaforma»
CulturaFamiglie preistoriche a prova di laboratorio
SCIENZA Con la paleogenetica ricostruiti i legami e le migrazioni dell’antichità. Un reportage della rivista «Science». Scettici però molti archeologi: le parentele non sono solo Dna. Con le tecniche di sequenziamento genetico, scrive Andrew Curry, si riesce a ricostruirne la discendenza, immaginando anche l’organizzazione e le relazioni. Un’impostazione che, per i critici, fa trascurare altre forme di legami basate sulla condivisione di elementi non biologici di cui l’antropologia sta rivelando l’importanza
Alias DomenicaPampurino, il «cubista» cremonese
storici dell'arte, folgorazioni: Mina Gregori Nel 1985 la storica dell'arte, oggi sulla soglia dei cento anni, divinò il nome dell’autore di due meravigliose ante d’organo in San Michele a Cremona: l’oscuro Alessandro Pampurino. Un caso esemplare di cultura attribuzionistica longhiana
Alias DomenicaIronico ma melanconico, sotto il segno di Walser
A Berna, Kunstmuseum, "Markus Raetz. Oui non non si no yes no", a cura di Stephan Kunz Maestro dell’effimero, Raetz si formò, ventenne, nella Berna sperimentale di Harald Szeemann. Le sue «cose di poco conto» nell’aereo candore di «tutto ciò che fa ombra»