Choc in Ecuador: uccisi in carcere i sei presunti killer di Villaviciencio
Guayaquil Il presidente uscente Guillermo Lasso: «Né complicità né insabbiamenti, si saprà la verità»
Guayaquil Il presidente uscente Guillermo Lasso: «Né complicità né insabbiamenti, si saprà la verità»
Sanguinoso colpo di scena nel Penitenziario Litoral di Guayaquil: i sei cittadini colombiani morti in non meglio pecisati disordini esplosi venerdì, erano i presunti sicari del candidato centrista alla presidenza, Fernando Villavicencio, ucciso lo scorso 9 agosto al termine di un comizio e alla vigilia del primo turno elettorale.
L’identità dei sei è stata confermata ieri dal Servizio nazionale di attenzione globale alle persone adulte private della libertà (Snai). Poche ore prima il presidente uscente Guillermo Lasso aveva annunciato il rientro anticipato dal suo viaggio a New York e l’attivazione del gabinetto di sicurezza. «Torno per occuparmi di questa emergenza. Né complicità né insabbiamenti, si saprà la verità», ha scritto sui suoi canali social.
Per il Movimento Construye, a cui apparteneva Villavicencio, Lasso dovrà invece «rispondere della sua complice negligenza». Secondo fonti carcerarie citate dal quotidiano El Tiempo i sei sarebbero stati impiccati. E secondo la ong Sos Carceles Ecuador avevano chiesto invano il trasferimento in un carcere più sicuro.
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