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Oltre 700 morti e centinaia di dispersi in Israele. Bombe su Gaza, quasi 413 morti tra i palestinesi

Oltre 700 morti e centinaia di dispersi in Israele. Bombe su Gaza, quasi 413 morti tra i palestinesiL'effetto dei bombardamenti israeliani su Gaza l'8 ottobre 2023 – Mohammed Talatene /dpa /Ap

Guerra Si aggrava di ora in ora la situazione nell’area tra Gaza e il sud di Israele. Poco fa fonti ufficiali hanno aggiornato a 700 il totale degli israeliani uccisi tra […]

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 8 ottobre 2023
Michele GiorgioGerusalemme

Si aggrava di ora in ora la situazione nell’area tra Gaza e il sud di Israele. Poco fa fonti ufficiali hanno aggiornato a 700 il totale degli israeliani uccisi tra ieri e oggi da miliziani di Hamas e di altre organizzazioni armate palestinesi. I feriti sono oltre duemila. L’esercito israeliano non ha ancora ripreso il controllo pieno del territorio dove si trovano gruppi di militanti armati di Hamas. Si sono registrati anche oggi scontri a fuoco.

Il Jerusalem Post riferisce che sono 750 gli israeliani dispersi. Un centinaio, tra cui diverse donne e alcuni anziani,  si trovano a Gaza dove sono stati portati ieri dopo essere stati catturati da miliziani di Hamas e di altre formazioni armate. Tra di loro ci sarebbero alcuni cittadini statunitensi e di altri paesi. Il movimento islamista ha detto che si trovano in gallerie sotterranee e in rifugi inaccessibili alle forze armate israeliane. 13 ostaggi sono nelle mani del Jihad Islami. Cresce l’ansia delle famiglie degli ostaggi che in maggioranza sono giovani uomini e donne che erano a un raduno musicale nel sud di Israele.

Diventa drammatica la situazione a Gaza dove si moltiplicano i raid aerei israeliani – centinaia nelle ultime ore – e numerosi edifici sono stato polverizzati da bombe e missili. Tra le vittime palestinesi – 413 secondo un bilancio ufficiale, i feriti sono 2300 – ci sono anche 41 donne e 78 minori.  Cinque bambini, alcuni di pochi anni, sono stati uccisi da un bombardamento aereo israeliano che ha preso di mira l’abitazione della famiglia Abu Daqqa di Khan Yunis.

Una moschea a Khan Younis, Gaza, distrutta dai raid israeliani foto Yousef Masoud /Ap

Video provenienti da Gaza mostrano palazzi che, sventrati dalle bombe, si sbriciolano trasformandosi in cumuli di macerie tra le urla di paura dei civili. Sono state colpite anche moschee. Le unità di soccorso palestinesi parlano di numerose persone sotto gli edifici colpiti. Gli ospedali di Gaza sono in grande affanno per il numero elevato di feriti e lamentano l’esaurimento delle scorte di kit di primo intervento. Il Gabinetto di sicurezza israeliano la scorsa notte ha deciso di tagliare le forniture di elettricità, e carburante e di bloccare le merci destinate alla Striscia di Gaza.

Un tank israeliana Merkava nella zona di Sderot al confine con Gaza, foto Ilia Yefimovich /Ap

Intanto Abu Obeida, il portavoce delle Brigate Ezzedin Al Qassam, l’ala militare di Hamas, poco ha affermato che la sua organizzazione sarebbe stata capace di infiltrare altri uomini in Israele. Tre palestinesi armati questa mattina sono penetrati nel kibbutz Magen a 6 km da Gaza ma sono stati uccisi da soldati israeliani. In altre zone del sud di Israele continuano gli scontri a fuoco tra militari e alcuni dei militanti armati di Hamas entrati ieri mattina in Israele.

In Egitto i media locali affermano che un poliziotto ha aperto il fuoco su turisti israeliani ad Alessandria, uccidendone almeno due, oltre a un cittadino egiziano. Il canale televisivo Extra News, che ha stretti legami con le agenzie di sicurezza, riferisce che un’altra persona è rimasta ferita nell’attacco avvenuto presso il sito della Colonna di Pompeo.

All’alba Hezbollah ha sparato colpi di mortaio dal Libano verso Israele che ha risposto con l’artiglieria su Kfar Shuba, ferendo, secondo i media di Beirut, due bambini. Il movimento sciita libanese, alleato dell’Iran, ha detto di aver fatto fuoco per solidarietà con i palestinesi di Gaza. Tuttavia, si tende ad escludere la volontà di Hezbollah di andare alla guerra con Israele. Il ministro della difesa Yoav Gallant questo pomeriggio ha comunicato l’intenzione di procedere all’evacuazione di alcune comunità nel nord di Israele.

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