Cento queer israelian*: sì al boicottaggio
Israele Lettera di solidarietà all'Ilga dopo la decisione di sospendere l'associazione Lgbtq+ israeliana che supporta l'iniziativa a Gaza
Israele Lettera di solidarietà all'Ilga dopo la decisione di sospendere l'associazione Lgbtq+ israeliana che supporta l'iniziativa a Gaza
L’Ilga deve «immediatamente espellere le organizzazioni complici dell’apartheid e del genocidio». Il messaggio di solidarietà all’International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association (Ilga) arriva da oltre cento attivist* queer israelian*, dopo la decisione dell’organizzazione internazionale di sospendere The Aguda, gruppo Lgbtqia+ israeliano. Il motivo: il sostegno all’offensiva israeliana in corso da 13 mesi contro Gaza.
L’INIZIATIVA dell’Ilga nasceva dalla richiesta di The Aguda di ospitare la prossima conferenza dell’organizzazione a Tel Aviv e dalla pressione dei gruppi palestinesi Lgbtqia+ che ne chiedono da tempo la sospensione. A giugno, mese del Pride, Aguda ha organizzato un’iniziativa in sostegno dell’esercito in cui 13 soldati gay e lesbiche sono stati premiati per la loro partecipazione all’attacco contro Gaza.
Nella lettera, intitolata «Queers Against Genocide», le oltre cento firme sono oscurate: temono, dicono, per la propria incolumità. «Come bi, trans, lesbiche e gay – dicono – è nostro obbligo stare accanto ai nostri e nostre compagne palestinesi, combattere con loro per la decolonizzazione e contro ogni forma di oppressione». Ricordano di essere da anni impegnati nelle proteste sotto lo slogan «No pride in Occupation» e chiedono il boicottaggio delle realtà israeliane «responsabili di pinkwashing e crimini di guerra».
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