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Biden: «Sostegno con ogni mezzo a Israele»

Biden: «Sostegno con ogni mezzo a Israele»

All'Onu il Consiglio di sicurezza Da mesi le relazioni tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu erano tese, ma dopo il lancio dei razzi da Gaza il presidente Usa non ha avuto tentennamenti e ha condannato […]

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 8 ottobre 2023

Da mesi le relazioni tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu erano tese, ma dopo il lancio dei razzi da Gaza il presidente Usa non ha avuto tentennamenti e ha condannato l’attacco a Israele definendolo un «assalto spaventoso dei terroristi di Hamas». Gli Stati uniti sono «pronti a offrire tutti i mezzi adeguati di sostegno», ha detto Biden che ha continuato rivolgendosi agli altri gruppi ostili a Israele chiedendo di non approfittare della situazione, avvertimento che sembra rivolto principalmente all’Iran. «Il sostegno della mia amministrazione alla sicurezza di Israele è solido e incrollabile».

Alle parole del presidente hanno fatto eco quelle del segretario alla Difesa Lloyd Austin III che, dopo aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant «per esprimere le sue condoglianze per le vittime di questo spaventoso, ripugnante attacco terroristico di Hamas contro Israele», ha ribadito l’appoggio degli Usa che tornano a fare quadrato attorno a Israele.
Anche il segretario generale delle Nazioni unite António Guterres ha condannato l’attacco di Hamas e ribadito che l’unica soluzione sono i negoziati per una soluzione a due Stati. Ha poi convocato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per una riunione d’emergenza. La condanna all’attacco è arrivata anche dall’Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron l’ha espressa su X, aggiungendo la «piena solidarietà alle vittime, alle loro famiglie e ai loro cari». Sempre su X, il ministro degli esteri spagnolo Jose Manuel Albares ha parlato di «violenza indiscriminata» e ha condannato «con forza gli attacchi terroristici». Parole simili dal ministero degli esteri tedesco e da quello britannico.

La condanna «inequivocabile» è arrivata su X anche dall’Unione europea, tramite il post della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha a sua volta ribadito «il diritto di Israele di difendersi». Al coro di condanna che si è sollevato dal mondo occidentale si è aggiunta anche la voce dell’Ucraina che ha espresso sostegno allo stato di Israele «nel suo diritto di difendere se stesso e il suo popolo».

Dalla Russia la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha chiesto «alle parti palestinese e israeliana di cessare immediatamente il fuoco, rinunciare alla violenza e di dare prova della moderazione necessaria per avviare, con l’aiuto della comunità internazionale, un processo negoziale con l’obiettivo della tanto auspicata pace globale e duratura per il Medio Oriente». Se questa pace globale duratura finora non è stata raggiunta, per il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev la colpa – non c’è dubbio – è da attribuire agli Stati uniti. Come soluzione ha auspicato una guerra civile negli Usa, come unica cosa che potrebbe fermare «la passione maniacale dell’America nello scatenare conflitti ovunque sul pianeta».
«Lo scoppio dei combattimenti tra Hamas e Israele era prevedibile – ha affermato Medvedev – Il conflitto tra Israele e Palestina va avanti da decenni. E gli Stati uniti sono un attore chiave in questo contesto. Invece di lavorare attivamente per una soluzione israelo-palestinese, questi idioti si sono intromessi con noi e stanno aiutando i neonazisti con tutte le loro forze».

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