EditorialeKim e Moon, la «pace» impensabile
Crisi coreana Kim e il suo entourage ritengono di aver concluso la propria corsa al nucleare, si ritengono una potenza nucleare. E grazie anche alla faciloneria di Trump, oggi sono riconosciuti dalla comunità internazionale come un paese con cui si deve dialogare. C’è di più: quando Kim salì al potere dopo la morte del padre, disse che avrebbe perseguito il byungjin , il «doppio binario». È il suo contributo politico: garantire la sicurezza nucleare al paese, come deterrente da attacchi, e garantire la sicurezza economica aumentando ilk benessere dei cittadini. Assicurare il primo aspetto, ha significato gioco forza deprimere il secondo; i dati economici della Corea indicano una flessione nel 2017 dovuta anche alle sanzioni. Kim ha dunque compreso di doversi dedicare anche a questo aspetto.
MISSIONE IMPOSSIBILEUn passo avanti e due indietro sulla via del governo
Consultazioni L’esploratore Fico: «Dialogo avviato, il mio mandato finisce». Ma tra paletti e diffidenze, il confronto M5S-Pd non decolla. Marcucci: «Con la logica del fatto compiuto non si va da nessuna parte». Di Maio: «Non ci si può chiedere di rinunciare alle nostre battaglie»