Riforma carceri, Orlando chiede al governo di procedere da solo
Il tempo a disposizione delle Commissioni speciali è ampiamente scaduto. Ora il governo può procedere autonomamente al varo definitivo del primo decreto attuativo della riforma dell’ordinamento penitenziario, quello sulle misure […]
Il tempo a disposizione delle Commissioni speciali è ampiamente scaduto. Ora il governo può procedere autonomamente al varo definitivo del primo decreto attuativo della riforma dell’ordinamento penitenziario, quello sulle misure […]
Il tempo a disposizione delle Commissioni speciali è ampiamente scaduto. Ora il governo può procedere autonomamente al varo definitivo del primo decreto attuativo della riforma dell’ordinamento penitenziario, quello sulle misure alternative, che attende solo l’ultimo step, trasmesso al Parlamento il 20 marzo scorso.
A sottolinearlo, chiedendo al premier Paolo Gentiloni di procedere senza ulteriore attesa, come prescrive la legge 103 (art.1, comma 83), è stato ieri lo stesso Guardasigilli Andrea Orlando che durante il Consiglio dei ministri ha motivato l’urgenza ricordando che le carceri sono di nuovo sovraffollate, con il rischio di un’altra condanna Cedu, ma anche di favorire, secondo il ministro, l’affermarsi di fenomeni di radicalizzazione fin qui tenuti sotto controllo.
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