A Roma l’assemblea nazionale contro il ddl Sicurezza
La rete «A pieno regime» Sarà presentata oggi con una conferenza stampa la mobilitazione contro il ddl Sicurezza, «A pieno regime», indetta da una rete composta da oltre 150 realtà associative e politiche. La rete […]
La rete «A pieno regime» Sarà presentata oggi con una conferenza stampa la mobilitazione contro il ddl Sicurezza, «A pieno regime», indetta da una rete composta da oltre 150 realtà associative e politiche. La rete […]
Sarà presentata oggi con una conferenza stampa la mobilitazione contro il ddl Sicurezza, «A pieno regime», indetta da una rete composta da oltre 150 realtà associative e politiche.
La rete è nata con l’obiettivo di costruire un’opposizione decisa all’offensiva autoritaria del Governo Meloni. Domani alla Sapienza di Roma si terrà un’assemblea nazionale aperta a tutti, dopo gli appuntamenti locali che si sono svolti nelle scorse settimane da nord a sud. «Sarà un’occasione per costruire insieme la mobilitazione, vogliamo coinvolgere ogni angolo d’Italia e poi convergere di nuovo a Roma per una manifestazione senza precedenti».
Dopo l’assemblea è previsto anche un momento di confronto universitario e studentesco per ragionare su come i luoghi del sapere possano essere spazi in grado di cogliere la grande attivazione giovanile.
«Il dissenso non si limita alle piazze: avvocati, magistrati, associazioni per i diritti umani, persino settori delle stesse forze dell’ordine, insieme al mondo della cultura e del giornalismo, si sono schierati contro questo ennesimo attacco alla democrazia», spiegano gli organizzatori.
Il ddl Sicurezza costituisce per la rete «un attacco diretto alla libertà di espressione, ai diritti delle donne, alla democrazia e al diritto al dissenso: non possiamo restare inerti mentre viene smantellato ciò che è stato conquistato con decenni di lotte sociali».
In tutto ciò, «mentre si intensificano le misure repressive verso i cittadini, si creano norme che garantiscono maggior impunità alle forze dell’ordine». «In un contesto globale segnato da guerre, derive populiste, espansionismi violenti, sorveglianza di massa, militarizzazione delle frontiere e crisi climatica – dice la rete – il rischio di una rottura irreversibile del patto sociale è altissimo: la nostra battaglia è parte di una resistenza globale contro il rafforzamento delle destre autoritarie ovunque».
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