Il capo dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato guerra ai vertici militari russi. Nella mattinata del 24 giugno la Wagner ha preso il controllo di Rostov, ha superato il valico di frontiera di Bugaevka, dove 180 soldati russi e dipendenti delle forze dell’ordine avrebbero deposto le armi, e conquistato il comando di Voronezh. Così è iniziata la marcia verso Mosca, che si è interrotta per volere dello stesso Prigozhin a duecento chilometri dalla capitale.

Prigozhin, intorno alle 20 ore italiane, ha pubblicato un messaggio audio in cui annuncia di aver dato l’ordine di riportare i convogli nelle sue basi “per evitare uno spargimento di sangue”. L’annuncio conferma quello fatto pochi minuti prima dal presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, secondo cui Prigozhin aveva accettato di fermare l’avanzata dei suoi uomini in direzione di Mosca. “Siamo arrivati a 200 chilometri da Mosca senza versare una goccia di sangue. Ora che per continuare dovremmo versarne, per senso di responsabilità facciamo invertire la rotta ai nostri convogli e facciamo ritorno alle nostre basi”.

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