A undici mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la guerra non accenna a frenare. In pieno inverno, la popolazione ucraina affronta condizioni sempre più difficili, nella carenza cronica di gas ed elettricità. Le infrastrutture civili restano nel mirino dell’esercito russo, mentre i “danni collaterali” aumentano in modo esponenziale. Intanto, a dettare la quotidianità della guerra è la mancanza di una prospettiva, sia militare che diplomatica.

La controffensiva ucraina non è ripartita, Mosca non sfonda. E la comunità internazionale latita: nessuna iniziativa è orientata a instaurare un dialogo, tra chi vorrebbe l’annientamento della potenza russa e chi ancora si interroga su possibili vie d’uscita di facciata. Ad oggi, il principale contributo dell’Occidente resta l’invio di armi al governo di Kiev.

Ne parliamo con i giornalisti, da poco rientrati dall’Ucraina, Sabato Angieri (il manifesto) e Luigi De Biase.


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