il manifesto


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Edizione del 4 ottobre 2013

Per non bruciare vivi sono annegati. Un’ecatombe di uomini, donne, bambini, saliti a centinaia su un barcone salpato dalla costa libica, naufragato a poche miglia da Lampedusa. Più di 100 i corpi recuperati, 155 i superstiti, centinaia in fondo al mare. Sepolti dalle acque e da un diluvio di vuota retorica di politici e autorità. L’Italia li respinge, li chiude nei centri, li tratta come fuorilegge. È il belpaese che si eccita per la crisi di governo mentre lascia la sua dignità affogare in una vergogna senza riscatto

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