il manifesto


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Edizione del 3 marzo 2015

Prima i pugni, poi il taser, infine cinque colpi di pistola. Così, accanto alla Los Angeles dei loft e delle gallerie d’arte, viene ucciso dai poliziotti «Africa», un homeless con disturbi psichici, senza un’assistenza sociale e psico sanitaria. Per lui solo tolleranza zero e ora, una volta morto, un’«indagine approfondita». Come a Ferguson

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