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Cuperlo: se il Pd vira a destra non è più casa mia

Cuperlo: se il Pd vira a destra non è più casa miaGianni Cuperlo, deputato Pd

Democrack Appello delle minoranze a Renzi: sei a capo di un servizio d'ordine o di un partito? Ma poi le sinistre si dividono: i bersaniani 'collaborativi' si vedono il 14 marzo a Bologna

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 marzo 2015

«Si vuole fare del Pd il ’partito della nazione’ nel senso di un gigante centrista che guarda a destra? Non sarà più la mia casa e credo quella di tanti altri». Così ieri Gianni Cuperlo,  della pensosa minoranza Pd, ha replicato (sul sito della sua corrente Sinistradem.it) al collega Roberto Giachetti per il quale la sinistra Pd resta nel partito solo per «lucrare di più in termini di visibilità». «Un partito non è una ditta e neppure una caserma», dice Cuperlo rivolgendo un appello a Renzi: «Oggi deve decidere se guida un partito o un servizio d’ordine» e deve «pensarci prima che il danno sia irreparabile».

Ma nelle anime della minoranza Pd serpeggiano polemiche e fioccano i distinguo. Saranno tutte presenti all’assemblea unitaria del 21 marzo, a Roma. Ma l’ala riformista guidata da Roberto Speranza, quella dei bersaniani ’collaborativi’ (con Renzi) si vedrà a Bologna la settimana prima, il 14 marzo.

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