I sindaci chiamano, il Viminale non risponde
Peccato Viminale Biffoni (Anci): «Strumentale la polemica sui primi cittadini Pd. Noi chiediamo un confronto, ma loro fanno finta di non sentire». Continuano i trasferimenti da Lampedusa a Porto Empedocle e da lì verso i centri
Peccato Viminale Biffoni (Anci): «Strumentale la polemica sui primi cittadini Pd. Noi chiediamo un confronto, ma loro fanno finta di non sentire». Continuano i trasferimenti da Lampedusa a Porto Empedocle e da lì verso i centri
Il Viminale continua con il suo piano di trasferimenti dei migranti da Lampedusa a Porto Empedocle e da lì nelle diverse regioni, ma non ha in programma nessun incontro con i sindaci come chiesto dall’Associazione nazionale comuni italiani (Anci). «Non mi risulta nessuna proposta in questa direzione», afferma Matteo Biffoni, primo cittadino di Prato e delegato immigrazione Anci.
BIFFONI RISPONDE alle dichiarazioni di non meglio precisate “fonti del Viminale” che domenica avevano definito «surreale» la polemica dei sindaci. Giudica «irrituale» che ci siano prese di posizione istituzionali «senza nome e cognome». E aggiunge: «La polemica sui primi cittadini Pd è strumentale. Il Viminale deve confrontarsi con tutti. I sindaci della Lega protestano perché non vogliono accogliere. Quelli del mio partito perché vogliono accogliere rispettando la legge e la dignità delle persone. Ma l’innesco del problema è lo stesso: le prefetture chiamano i comuni per comunicare il numero di persone in arrivo. Così non va. Serve programmazione. Non ci interessa uno scontro con il ministero dell’Interno, vogliamo collaborare ma loro fanno finta di non sentire».
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Morcone: «Tutti i sindaci devono accogliere. Il governo faccia una norma»ALTRA REPLICA alla sottosegretaria del Viminale Wanda Ferro (Fratelli d’Italia) secondo cui il sindaco toscano non avrebbe collaborato alla realizzazione di nuovi centri. «Non accetto lezioni, di Prato si parli con cognizione di causa: siamo capofila Sai (Sistema accoglienza integrazione, nda) dal 2006 e lo scorso anno, tra i pochi, abbiamo chiesto e ottenuto l’ampliamento dei progetti aumentando i posti da 80 a 100 e i minori non accompagnati da 40 a 61. Se Piantedosi vuole farci visita sarò contento di accoglierlo», continua Biffoni. Sui “nuovi criteri” per la distribuzione dei migranti spiega di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Comunque è convinto che anche tenendo in conto l’estensione delle province oltre alla loro popolazione, come trapelato a mezzo stampa, la situazione non si risolverà .
PARTICOLARMENTE delicata resta la situazione dei minori stranieri non accompagnati (Msna). A differenza di quanto dichiarato da esponenti del governo la legge Zampa del 2017 non è la causa del cortocircuito. La normativa prevede che i ragazzi soli siano ospitati nei progetti Sai e, quando questi sono esauriti, di accoglierli nelle strutture comunali. Accadeva lo stesso anche prima, ma la legge del centrosinistra ha previsto un rimborso dello stato alle casse dei comuni. I posti Sai sono pieni anche per effetto del dl Cutro: il governo ha respinto la richiesta dell’Anci di creare 4mila nuovi posti per i minori e abbassato il rimborso giornaliero da 100 a 60 euro. Così i bandi di gara vanno deserti.
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Accorinti: «Accogliere è un’opportunità. Ma non si può improvvisare»AL 30 GIUGNO gli Msna presenti in Italia erano 20.288, in aumento rispetto al 2022. Quest’anno ne sono sbarcati oltre 12mila (l’11% delle 105mila persone arrivate via mare). Solo nell’ultimo weekend sono stati quasi duemila. Egiziani (5.341) e ucraini (4.512), che arrivano via terra, i più numerosi. Seguono tunisini (1.781), guineani (1.174) e albanesi (1.137). L’86,6% sono maschi, il restante 13,4% femmine.
IERI MATTINA nell’hotspot di Lampedusa c’erano circa 1.500 persone. Una metà in attesa di essere trasferita: 170 di origine nordafricana con la nave militare Pantelleria in direzione Messina; 500 con il traghetto Galaxy e 100 con il Cossyra a Porto Empedocle. Da dove intanto sono state evacuate verso i centri di accoglienza quasi tutte le 675 persone ancora presenti. Cento erano destinate inizialmente all’Emilia-Romagna ma, a causa della situazione di sovraccarico del sistema regionale, andranno in Calabria (25) e Campania (75).
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