Come da previsioni, Alberto Cirio sarà nuovamente il presidente della Regione Piemonte. Secondo gli exit poll, vincerebbe ma senza stravincere come, invece, ipotizzato dai sondaggi in campagna elettorale. Alla coalizione di centrodestra viene assegnata una forbice tra il 50 e il 54%, mentre il centrosinistra guidato dalla dem Gianna Pentenero si attesterebbe tra il 36 e il 40% (instant poll di Swg) o – in base ai dati del Consorzio Opinio Italia per la Rai – tra il 34 e il 38%. Un risultato che più o meno rispecchierebbe quanto preso da Sergio Chiamparino nel 2019 (35,8%).

Male, invece, i 5 Stelle che candidano Sarah Disabato e che per gli exit poll Rai prenderebbero tra il 7 e il 9% e per gli instant poll di Swg tra il 5,5 e il 9,5%. I pentastellati cinque anni fa conquistarono il 13,6%. Francesca Frediani per Piemonte Popolare (lista sostenuta, tra gli altri, da Prc e Pap) viene, invece, data all’1,5-3,5%.

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Quello delle regionali piemontesi è un esito complessivamente scontato che però vede il centrosinistra (Pd-Avs-Stati Uniti d’Europa e liste civiche) relativamente più in salute rispetto ai pronostici e ciò non può che alimentare i rimpianti per il campo largo – l’alleanza con i 5S – sfumato a marzo dopo estenuanti tira e molla. Sarebbe stata una sfida di certo più contendibile.

L’astensione è stata alta (affluenza intorno al 56,6%, era al 63,3% nel 2019) e questo potrebbe anche aver inciso sulla vittoria non così dirompente di Cirio, che ora si ritroverà una maggioranza con i rapporti completamente ribaltati: Fratelli d’Italia che nel 2019 prese il 5,49% adesso vorrà far la voce da padrone, la Lega che ai tempi dell’ubriacatura salviniana si attestò al 37,1% esce ridimensionata. La percentuale che conquisterà la Lista Cirio sarà il tesoretto che il governatore vorrà giocarsi ai tavoli delle trattative. Spoglio oggi dalle ore 14