Balletti, jingle e X Mas: la campagna social che imita la Tv anni Ottanta
Verso il voto Gli slogan in rima dei candidati peones alle elezioni di giugno. Ciocca (Lega): «L’Europa è da svegliare / basta insetti da mangiare». Dalla Puglia arriva il cartone animato di Supersplendido che salva le spiagge da un losco sceicco
Verso il voto Gli slogan in rima dei candidati peones alle elezioni di giugno. Ciocca (Lega): «L’Europa è da svegliare / basta insetti da mangiare». Dalla Puglia arriva il cartone animato di Supersplendido che salva le spiagge da un losco sceicco
«L’Europa è da svegliare / basta insetti da mangiare / Scrivi Ciocca e vota Lega / vota Lega e scrivi Ciocca». Pure se l’anonimo paroliere ci mette una pezza per chiudere la strofa, l’esistenza del leghista Angelo Ciocca ha qualcosa di positivo. Se c’è un Ciocca, pensi, da qualche parte ci sarà qualcuno che fa sul serio. Peones e big, nani e ballerine, proprio come nel pleistocene della politica. Soprattutto ballerine: «Glenda, Carolina, Giulia e Nicola sono mie giovani fan. Volevano darmi una mano per avvicinare i giovani alla politica contro l’astensionismo. Perché fermarle?» ha detto Ciocca al Fatto quotidiano a proposito del suo reel (come lo chiamiamo?) elettorale che da un mesetto gira sui social e, dritto come una freccia nel tempo, unisce l’estetica di certi vecchi spettacoli da tv privata ai video di Tiktok.
Da quando si è capito che il leghista di Pavia, deputato europeo irrequieto, già noto per aver esibito un cartellino rosso da arbitro a Ursula von der Leyen, vestito di azzurro carico dalla testa ai piedi, occhiali compresi, sarebbe stato uno sfidante del generale Vannacci, le sue quotazioni in simpatia sono cresciute. Non esageriamo, ma Vannacci è un pessimo attore, un raccomandato dei talk show.
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In campagna elettorale tutti i leader sorridonoUsa l’unica maschera passivo-aggressiva che ha, quella dei boomer su facebook, la Decima era roba vecchia già ai tempi di Walter Chiari quando salutava «quelli della prima fila e quelli della Decima», e lui c’era stato veramente. Miles gloriosus. Il neoblobbismo di programmi tv come Propaganda live e di account X come Crazy Ass Politics o Il grande Flagello, che raccolgono le perle della comunicazione elettorale, vivono sull’esistenza di Ciocca e dei suoi balletti. L’altra sera la stessa compilation di propaganda cult è andata in onda anche su Rete4 da Bianca Berlinguer, col sospetto che servisse a rendere digeribile lo spottone infinito in onda fino a domenica.
È dai tempi di Telepadania – che era smunta e vampira come una tv locale – che le campagne della Lega richiamano esegeti del trash e osservatori flaneur della politica. Ora la candidata veneta Rosanna Conte usa come jingle una specie di (Paolo) Conte della mutua, con fisarmonica e tutto: «Carne sintetica no / Farina d’insetti no / Riso birmano no / ma made in Italy».
Hai appena il tempo di pensare ai motivi per avercela col coltivatore birmano che il ritornello ti annienta: «Rosanna Conte / Con-te», come «I like Ike», l’abc di tutte le campagne elettorali moderne. Lezione già ripresa da una candidata di Azione nel suo jingle: «Lavora con tutto il cuore per Europa / Vota anche tu Cristina Lodi / Per un’Europa da centodieci e Lodi». Dalla Puglia vola il cartone animato di Supersplendido: un supereroe salva le nostre spiagge da un losco sceicco milionario che ammaina la bandiera italiana e tira su quella della Palestina. Curioso apprendere nel finale che il candidato non è il supereroe ma un certo Roberto Marti, senatore leghista. Peggio ancora sapere che l’animazione (grossolana, al computer) è la stessa usata dal partito neonazista tedesco Heimat per uno spot brutale sulle cacciata degli immigrati.
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Decima Mas e Msi, l’effetto Matteotti si è già esauritoPer gli appassionati del genere, qualcosa si muove pure dalle parti di Azione. I reel romheriani in cui un ragazzo e una ragazza seduti su una panchina al parco vorrebbero scambiarsi dei «santini», cioè le vecchie foto dei candidati, sono carichi di malinconia. «Ho la cassetta delle lettere piene», dice lei. «La vita è una cassetta piena di santini», dice lui. «Ne ho conservato solo uno». Fuori competizione lo spot del candidato sindaco di Sassari Gavino Mariotti, un signore rotondo ripreso da droni e altre diavolerie di montaggio mentre cammina in centro: «Fai splendere questa Sassari / hey bro» gli canta sopra un rapper con la voce Ai di Fabri Fibra. È notizia dell’ultima ora: Fabri Fibra e J-Ax hanno diffidato Mariotti dall’usarlo ancora, lui ha risposto che il video è stato fatto a sua insaputa.
Salgono infine le quotazioni di Anna Suarato, la candidata di Castellammare di Stabia che vive prigioniera di una televendita: «Amici miei, avete capito bene, se mi votate Castellammare brillerà ancora di più», ti guarda negli occhi seduta su un elicottero (!) parcheggiato. Il resto ai massmediologi: il balletto di Ciocca è un fantasma della vecchia tv che infesta la Rete? La politica controlla la tv o viceversa? Che differenza c’è tra Telemeloni e Teleciocca? Al fuori onda della «stronza» con il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca mancavano gli effetti sonori e le risate per essere un pezzo da Striscia la Notizia. Elly Schlein si è ricordata di essere stata campionata in un pezzo recente degli Articolo 31, notizia fondamentale fin qui tenuta nascosta, col quale ora apre i suoi comizi «indie».
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