Il provvedimento del Garante per la Privacy del 30 marzo scorso nei confronti di OpenAI, la società che gestisce la piattaforma di ChatGPT, il servizio di chat che è in grado di interagire con gli utenti in vere conversazioni, ha sollevato un vespaio di polemiche. Siamo tutti d’accordo che sia ingiusto risolvere le difficoltà poste dalle tecnologie esclusivamente a colpi di divieti, soprattutto se solo italiani. Tuttavia, nell’intervento del Garante ci si limita a una provvisoria sospensione del trattamento dei dati di coloro che si trovano in territorio italiano, adottando una misura temporanea, connessa all’apertura di un’istruttoria. OpenAI ha deciso...