«Presenteremo un’azione legale per rispondere alle affermazioni palesemente false di questi finti registi». Sono le dichiarazioni del portavoce della campagna di Donald Trump, Steven Cheung, che poi prosegue così: «Questa spazzatura è pura finzione che sensazionalizza bugie che sono state sfatate da tempo. Così come i processi illegali di Biden, queste sono interferenze nelle elezioni da parte delle élite di Hollywood».

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Trump e l’avvocato del diavolo, ascesa e tormenti del giovane DonaldÈ questa la reazione al film di Ali Abbasi The Apprentice, in cui Sebastian Stan interpreta il giovane Trump in ascesa. Il regista era stato più ottimista in un primo momento: «Non credo comunque che questo sia un film che non gli piacerebbe. Penso che sarebbe sorpreso, sapete? Mi offrirei di incontrarlo ovunque voglia e di parlare del film, di fare una proiezione e una chiacchierata dopo, se questo può interessare chiunque della campagna di Trump» aveva detto Abbasi. Un invito a cui è seguita, invece, la minaccia di causa.

Il regista iraniano naturalizzato danese aveva poi commentato dopo la prima del film: «Non c’è un modo metaforico per affrontare l’onda crescente del fascismo. C’è solo il modo disordinato. C’è solo il modo banale. C’è solo il modo di affrontare quest’onda alle sue condizioni, al suo livello, e non sarà bello. Credo che il problema del mondo sia che le persone buone sono rimaste in silenzio per troppo tempo. Quindi credo sia giunto il momento di rendere i film rilevanti. È ora di rendere i film di nuovo politici».