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Trump insiste: «Siamo pronti a qualsiasi risposta»

Trump insiste: «Siamo pronti a qualsiasi risposta»

L'Iran funesta Pompeo all’attacco dell’Ue: «gli europei non sono stati utili come avrei voluto e come potevano essere»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 5 gennaio 2020

Il Segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato di essere deluso dalla reazione dei leader europei all’uccisione di Soleimani; il Pentagono continua a sostenere che la morte di Soleimani è servita a impedire futuri attacchi ai diplomatici e al personale militare Usa.

Il fatto che i leader europei abbiano sostanzialmente chiesto moderazione, è stato sufficiente per fargli dichiarare la propria delusione davanti le telecamere dell’emittente televisiva Fox News.

«FRANCAMENTE, GLI EUROPEI non sono stati così utili come avrei voluto e come avrebbero potuto essere – ha detto Pompeo al conduttore di Fox News e amico personale di Trump, Sean Hannity – Gli inglesi, i francesi, i tedeschi: tutti devono capire il significato di ciò che abbiamo fatto. L’America in questo modo ha salvato delle vite anche in Europa».

Pompeo ha continuato facendo un distinguo ed elogiando gli alleati degli Stati Uniti in Medio oriente, come la Giordania, gli Emirati arabi uniti, l’Arabia saudita, l’Egitto e Israele, i quali stanno lavorando con gli Usa e contro l’Iran e, a tal fine, «sono stati tutti fantastici».

Pompeo è sembrato deluso anche dalla sua diplomazia, in quanto il personale statunitense avrebbe comunicato con «partner di altri luoghi che non sono stati altrettanto buoni con noi», ha chiosato, tornando ad alludere all’Europa.

Il vecchio continente è un cruccio, potenziale e pratico, per il Segretario di Stato, in quanto interessa l’utilizzo delle basi Nato in Europa, senza il quale tutto diventa più difficile, anche se, stando alle dichiarazioni di Trump, quella con l’Iran non è una guerra. «Non abbiamo ucciso Soilemani per un cambio di regime o per iniziare la guerra – ha affermato Trump – ma siamo pronti a qualunque risposta necessaria».

Trump si è spinto anche oltre nelle sue affermazioni, sostenendo: «Abbiamo preso provvedimenti per fermare una guerra. Non abbiamo intrapreso azioni per iniziare una guerra. Soleimani stava pianificando attacchi imminenti e sinistri, ma l’abbiamo colto in flagrante e abbiamo risolto il problema. Sotto la mia guida la politica americana è inequivocabile per i terroristi. Ti troveremo. Ti elimineremo». Che gli Usa ora siano ora un luogo più tranquillo è un pensiero non convince tutti.

LE PRINCIPALI CITTÀ degli Stati Uniti, tra cui New York e Los Angeles, affermano il contrario ed i sindaci hanno annunciato di aver già aumentato le misure di sicurezza per timore di attacchi terroristici.

Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha annunciato di aver messo sotto ulteriore protezione i luoghi più sensibili. «Dobbiamo presumere che questa azione ci metta in uno stato di guerra de facto – ha dichiarato De Blasio -. Non serve ricordare che New York City è il bersaglio numero uno del terrorismo negli Stati Uniti. Ciò che è accaduto in Iran crea un’intera serie di possibilità pericolose per la nostra città. Sappiamo che degli sforzi passatj per colpire e ad attaccare New York». Il commissario della polizia di New York, Dermot Shea, ha aggiunto che ciò che le polizie cittadine temono è la presenza cellule dormienti negli Stati Uniti, pronte ad agire.

BERNIE SANDERS e il deputato californiano Ro Khanna hanno annunciato di volere introdurre una legge per proibire il finanziamento senza autorizzazione del Congresso delle forze militari contro l’Iran. In una dichiarazione congiunta, i due democratici hanno denunciato «l’escalation che ci avvicina a un’altra guerra in Medio Oriente. Una guerra con l’Iran potrebbe costare innumerevoli vite e miliardi di dollari . Il Congresso ora ha l’opportunità di cambiare rotta».

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