Era nell’aria da giorni, e infine Donald Trump è stato incriminato da un grand giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, con accuse penali in relazione ai suoi sforzi per ribaltare il risultato delle elezioni del 2020 vinte da Joe Biden.

Per l’ex presidente ci sono quattro capi d’accusa federali: associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni degli Stati Uniti; cospirazione per ostacolare un procedimento ufficiale; ostruzione e tentativo di ostruzione di un procedimento ufficiale; cospirazione per privare i cittadini dei diritti garantiti dalla Costituzione degli Stati Uniti.

L’accusa è lunga 45 pagine e sostiene che l’ex presidente, nonostante avesse perso le elezioni, “era determinato a rimanere al potere”, e che “ha diffuso menzogne sul fatto che ci fossero stati brogli determinanti per l’esito delle elezioni, e che lui avesse effettivamente vinto”. “Queste affermazioni erano false – si legge nell’atto di accusa – e l’imputato sapeva che erano false”.

L’accusa include una ripartizione divisa per stato del presunto piano di Trump per ribaltare le sue sconfitte, da implementare in Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin.

Secondo l’accusa Trump è stato coadiuvato da 6 “cospiratori” che lo hanno aiutato negli “sforzi criminali” per rovesciare il risultato delle elezioni. I 6 non sono stati indicati per nome, ma 5 di loro possono essere facilmente identificati attraverso le descrizioni dettagliate fornite dal pubblico ministero: gli ex avvocati di Trump Rudy Giuliani, John Eastman e Sidney Powell, l’ex funzionario del Dipartimento di Giustizia Jeffrey Clark, e l’avvocato d’appello Kenneth Chesebro. Il “co-cospiratore 6”, non ancora identificati, è descritto nell’accusa come un “consulente politico” che ha contribuito a realizzare un piano per presentare liste di elettori fraudolente.

Alle 16 di oggi, le nostre 22, Trump comparirà davanti al tribunale federale di Washington, DC dove le misure di sicurezza hanno iniziato ad intensificarsi già ieri pomeriggio.

Il processo a Trump è stato assegnato alla giudice Tanya S. Chutkan, nominata da Obama, unico giudice federale di Washington ad avere condannato gli imputati per l’assalto del Campidoglio a pene più severe di quelle chieste dall’accusa. Da aprile questa è la terza volta che Trump viene incriminato penalmente.

Ad accusare Trump è il consigliere speciale Jack Smith, nominato l’anno scorso dal ministro della Giustizia Merrick Garland per indagare sul ruolo di Trump nella rivolta del 6 gennaio 2021 e sui suoi sforzi per sovvertire le elezioni del 2020, e che ora segue anche un’altra indagine legata a Trump, quella riguardante la conservazione di documenti governativi riservati, portati dal tycoon nella sua residenza di Mar-a-Lago e nascosti ovunque, anche nella doccia di uno dei bagni.

Allo stato attuale, Trump deve affrontare 78 accuse, divise in tre casi: 34 per falsificazione in atti aziendali nel caso del pagamento del silenzio della pornostar Stormy Daniels riguardo una passata relazione sessuale, caso per cui rischia 4 anni di carcere.

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Per la gestione dei documenti classificati The Donald ha ricevuto 32 accuse per ritenzione volontaria di segreti nazionali (fino a 10 anni di carcere), sei per intralcio alla giustizia (fino a 20 anni), due per dichiarazioni false (fino a 5 anni).

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Per il caso del tentato golpe del 6 gennaio Trump ha ricevuto due accuse per ostacolo ad un procedimento ufficiale (pene fino a 20 anni di carcere), una per associazione a delinquere contro il diritto di voto (fino a 10 anni), una per aver frodato gli Stati Uniti (fino a 5 anni). Trump ad ora si è sempre dichiarato non colpevole.

In una dichiarazione rilasciata martedì, il portavoce della campagna di Trump, Steven Cheung, ha definito le accuse “false”.

“L’illegalità di queste persecuzioni contro il presidente Trump e i suoi sostenitori ricorda la Germania nazista degli anni ’30, l’ex Unione Sovietica e altri regimi autoritari e dittatoriali”, ha dichiarato Cheung.