Un altro colpo, in nome della sicurezza, alle Olimpiadi di Tokyo. Niente turisti stranieri all’evento a cinque cerchi, in programma dal 23 luglio all’8 agosto (le Paralimpiadi ci saranno dal 24 agosto al 5 settembre), previsto per la scorsa estate ma poi rinviato di un anno esatto a causa della furia della pandemia. L’emergenza sanitaria, con la campagna vaccinale in corso a livello globale e l’incertezza sulla curva dei contagi, impedisce il flusso di tifosi e turisti verso il Giappone. E lo stesso destino è riservato ai volontari che avrebbero dovuto lavorare alle Olimpiadi, circa ottomila (il 10% del totale) persone dall’estero. Il bando agli stranieri è stato deciso dal gruppo composto dalla presidente del comitato organizzatore, Seiko Hashimoto, la ministra dello Sport in rappresentanza del governo nipponico, Tamayo Marukawa, e la governatrice di Tokyo, Yuriko Koike. Ma per l’assenza di turisti esteri si sono detti d’accordo anche il presidente del comitato olimpico (Cio) Thomas Bach, e del Comitato paralimpico (Ipc), Andrew Parsons. Per una scelta che ovviamente va a minare la bellezza dei Giochi, impedendo l’incontro di diverse culture.

E OVVIAMENTE ci saranno contraccolpi pesanti anche per il business, perché centinaia di migliaia di biglietti per l’evento erano già stati venduti all’estero (un milione dei quasi cinque venduti, tagliandi saranno rimborsati), così come era avvenuta la prenotazione di alberghi, hotel. L’anno scorso, prima del rinvio a causa della pandemia, gli organizzatori avevano previsto un ricavo dalla vendita dei biglietti di circa 800 milioni di euro. I Giochi mancati nel 2020 invece hanno provocato perdite per quasi sei miliardi di euro, tra diritti televisivi e sponsorizzazioni. Un passaggio però necessario, in nome della tutela della salute di atleti, dirigenti e degli stessi giapponesi, per la pericolosità delle varianti del Covid-19 e anche per l’emergenza epidemiologica in molti Paesi, con le relative restrizioni sugli spostamenti internazionali. «In un mondo ideale avremmo preferito avere anche spettatori stranieri ai Giochi, permettendo a famiglie, amici e tifosi di sostenere i loro cari e i loro atleti – ha commentato Andrew Parsons, presidente del Comitato paralimpico internazionale – Ma dobbiamo riconoscere che, a causa della pandemia, non viviamo in un mondo ideale». Mentre il capo del Cio, Bach, ha spiegato di «condividere la delusione di tutti i tifosi olimpici di tutto il mondo e, naturalmente, le famiglie e gli amici degli atleti, che stavano progettando di venire ai Giochi. Mi dispiace davvero. Sappiamo che questo è un grande sacrificio per tutti. Abbiamo detto fin dall’inizio di questa pandemia che avrebbe comportato dei sacrifici».