Il lasso di tempo trascorso dall’attacco alle Olimpiadi alla pugile Imane Khelif permette di meglio cogliere i tanti risvolti e significati della vicenda e di soffermarsi su alcuni di questi. In primo luogo, colpisce l’esposizione politica del governo italiano ai massimi livelli, niente di meno che con le parole della stessa presidente del Consiglio a difesa della pugile italiana Angela Carini, dopo che questa si è sottratta al confronto «impari» con Khelif: così l’aggredita sarebbe Carini, costretta a gareggiare iniquamente con un’atleta «con caratteristiche genetiche maschili», seguendo «alcune tesi che rischiano di impattare sui diritti delle donne». Più truce l’immagine...