Spettacolare Jasmine Paolini, la semifinale di Wimbledon è sua
Tennis L'italiana ha surclassato la statunitense Emma Navarro nei quarti di finale, l'attende ora la croata Donna Vekic. Delusione Jannik Sinner, eliminato da Medvedev
Tennis L'italiana ha surclassato la statunitense Emma Navarro nei quarti di finale, l'attende ora la croata Donna Vekic. Delusione Jannik Sinner, eliminato da Medvedev
Non esiste più una competizione dove non sia obbligatorio pronunciare il nome di Jasmine Paolini associandolo ai termini «sorpresa», «impresa», «incredibile». Forse è venuto il momento di pensare che la ventottenne di Castelnuovo di Garfagnana, quando si presenta ai nastri di partenza di un torneo prestigioso, sia una delle favorite in virtù di una classifica che oggi la colloca ancora al numero sette, ma che lunedì la vedrà salire più in alto.
L’incredulità rispetto a ciò che sta facendo Paolini è tale che ieri in molti la consideravano sfavorita contro Emma Navarro, la sua avversaria ai quarti di finale di Wimbledon. E, invece, dopo la finale a Parigi, eccola di nuovo ad alti livelli, in una competizione dove prima di quest’anno non aveva mai vinto un match. Autrice di una partita a tutto campo, con colpi molto spettacolari, ha surclassato Navarro 6-2 6-1. Ad attenderla in semifinale la croata Donna Vekic, un’altra grande storia di questo Slam.
«NON CAMBIARE le regole, cambia il gioco», afferma perentoriamente la pubblicità di una nota marca di orologi, mentre scorrono le immagini gloriose di atleti del passato e del presente che hanno alzato l’ambito trofeo londinese. Nel nostro mondo, non dovremmo accettare un’esortazione del genere. Le regole, è evidente, non stanno funzionando. Ma in questo caso si allude a uno spazio più ristretto, quello del tennis. E, allora, tra un set e l’altro, la pubblicità appena menzionata, fa tornare alla mente alcuni paragrafi delle Ricerche filosofiche di Ludwig Wittgenstein che proprio a quello sport si rivolse per ottenere un esempio da usare nelle sue riflessioni sul linguaggio. Le regole e i giochi, per indagare sulle variazioni, sulle interpretazioni, sullo stravolgere qualcosa all’interno di un sistema riconosciuto.
Dunque, se è vero che esistono un campo delimitato dalle righe, una rete alta a separare due zone da difendere e attaccare, una racchetta e le palline, poi arrivano i giocatori con le loro scelte, le tattiche, i corpi, la potenza e l’astuzia, la delicatezza e la spropositata violenza, le giornate di pioggia e tutto quello che non rende mai definitivo un risultato, se non limitatamente alla partita appena giocata. Perché, appunto, quella successiva sarà un’altra storia, un altro gioco.
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I tre motivi del Rinascimento del tennis italianoNon sappiamo se Jannik Sinner e Daniil Medvedev pensassero a Wittgenstein. Certamente avevano in mente una strategia per continuare la striscia vincente o per interromperla. Nello specifico, l’italiano dopo le prime sei sconfitte consecutive, se ne era aggiudicate cinque di seguito. Al russo, perciò, toccava sorprendere l’avversario con qualcosa di diverso. E così è stato.
Come nella finale australiana, ma senza aver affrontato le tremende fatiche dei turni precedenti, Medvedev ha aggredito Sinner costringendolo a correre per il campo. Sin dai primi scambi, si è capito che a comandare sarebbe stato il numero cinque del mondo. L’altoatesino sembrava anche appannato, incapace di sottrarsi alle geometrie e al pressing dell’avversario.
Se è vero che esistono un campo delimitato dalle righe, una racchetta e le palline, poi arrivano i giocatori con le loro scelte, le tattiche, i corpi, la potenza e l’astuzia
NONOSTANTE un’evidente superiorità, Sinner si aggiudicava il primo set al tie-break grazie ai gentili omaggi di un Medvedev impreciso nel momento sbagliato. Il secondo parziale ribadiva quanto si era visto in precedenza con il russo che, questa volta, chiudeva 6-4. Nel terzo set Sinner accusava un lieve malore che lo costringeva a rientrare negli spogliatoi e ad assumere un farmaco.
Il match restava, però, imprevedibile. Quando il ventottenne di Mosca si accingeva a servire sul 5-4, cedeva la battuta e offriva al numero uno del mondo l’insperata opportunità di portarsi addirittura avanti nel punteggio. Ma Sinner non ne approfittava sprecando soprattutto uno dei due set-point a favore.
Ad ogni modo, dopo il 7-6 per Medvedev, l’italiano poteva già considerare un grande affare essere ancora in campo a giocarsi il quarto set. E la partita effettivamente cambiava una volta ancora, con Sinner che accorciava gli scambi, in particolare con palle corte tese a destabilizzare il russo.
Il rapido 6-2 faceva presagire un quinto set molto simile. Supposizione errata. Si tornava allo spartito precedente. Medvedev si aggiudicava l’ultimo parziale 6-3, conquistando per il secondo anno consecutivo la semifinale.
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