Italia

Schillaci: «Le immagini? Non sono mie»

foto Orazio SchillaciOrazio Schillaci

L'inchiesta del manifesto Il ministro della Salute tira in ballo i colleghi: «Ma non hanno fatto nulla di male». Intanto Avs prepara un’interrogazione alla premier Meloni

Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 settembre 2023

Quella di ieri è stata una giornata intensa per Orazio Schillaci: in più o meno dodici ore ha rilasciato una quantità di dichiarazioni superiore rispetto a quanto fatto in un anno da titolare del ministero della Sanità.

Di prima mattina, alla Camera, ha partecipato all’evento «Natalità: work in progress», durante il quale ha rassicurato l’uditorio sul fatto che «l’inverno demografico» è una priorità per il governo, che bisogna educare la gioventù a «proteggere la salute riproduttiva» e che dall’anno prossimo sarà possibile ricorrere alla procreazione medicalmente assistita dietro il pagamento di un ticket.

DOPO, davanti ai cronisti, il ministro ha rilasciato una dichiarazione che ha fatto discutere per tutto il giorno: «Tra 15 giorni avremo i nuovi vaccini. Ancora non abbiamo ragionato se sarà gratuito per tutti».

Il ragionamento del governo durerà fino alle 19 di sera, quando viene confermata la gratuità. A chi gli ha chiesto un commento sull’inchiesta del manifesto in cui si dimostra l’esistenza di un considerevole numero di anomalie nella sua attività di ricercatore, Schillaci ha risposto serafico e ha tirato in ballo i suoi coautori: «Sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla di male».

«Sono tranquillo, non ho manipolato nulla. Le immagini non sono del mio laboratorio, ma di altri colleghi che non hanno fatto nulla di male»Orazio Schillaci

E COSÌ, tutto tranquillo, il ministro ex rettore di Tor Vergata ha affrontato il resto della giornata, con tanto di question time al Senato durante il quale ha elogiato la possibilità di tassare il gioco online e ha detto che c’è un’interlocuzione in atto nel governo per mettere nuovi fondi sulla sanità. A seguire ancora Schillaci ha partecipato alla presentazione di Digit’Ed Med, «piattaforma di formazione e simulazione per tutto il mondo sanitario ideata da Digit’Ed e Accurate» e qui ha parlato di formazione del personale sanitario.

Intorno a lui, però, è soprattutto delle sue richieste «anomale» che si è parlato, perché in circostanze analoghe è capitato che storie del genere portassero a conseguenze spiacevoli, come le dimissioni. In casi del genere, però, molto dipende dall’opinione pubblica e da quanto si fa sentire.

Certo che c’è anche modo di resistere, come fu nel caso della ex ministra Marianna Madia che finì nei guai per per i «copia e incolla» della sua tesi di dottorato, portò in tribunale i giornalisti del Fatto Quotidiano che l’avevano scoperta e perse la causa.

SCHILLACI, memore probabilmente di questa e di altre storie simili, per ora minimizza quanto emerso e, ben consigliato dal suo ufficio stampa, intasa le agenzie con dichiarazioni sugli argomenti più svariati: quella sul vaccino e sulla sua gratuità, spezzata in due tronconi rilasciati a distanza di ore, in questo senso, è un colpo da maestri.

DALLE OPPOSIZIONI, comunque, si fanno sentire quelli dell’Alleanza Verdi Sinistra. Il segretario di Si Nicola Fratoianni è stato il primo a chiedere lumi.

«Oggi (ieri, ndr) il manifesto pubblica una particolareggiata inchiesta che dovrebbe imbarazzare l’attuale ministro della salute – ha detto -. Se tutto ciò che viene pubblicato è vero e non abbiamo dubbi sulla serietà di quanto scritto, è un altro colpo alla credibilità di questo esecutivo. Il ministro Schillaci venga in Parlamento e diradi tutte le ombre, si faccia un’operazione di trasparenza per rispetto dell’opinione pubblica e dei tanti ricercatori italiani, così bistrattati nel nostro Paese quanto capaci e preparati».

SEGUE A RUOTA il leader dei Verdi Angelo Bonelli, che annuncia un’interrogazione alla premier Meloni «per sapere se quanto emerso corrisponda al vero» e «se questo metodo truffaldino’ abbia avuto in qualche modo a che fare con il Ministro, che ad ogni modo avrebbe dovuto tutelare la veridicità delle informazioni contenute negli studi da lui firmati. In altri paesi dell’Unione Europea, e non solo, simili questioni hanno portato alle dimissioni dei funzionari pubblici coinvolti».

Qualora non dovessero arrivare spiegazioni convincenti, la richiesta sarà molto semplice. Appunto: «Dimissioni».

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento