È morto Alexei Navalny, attivista, politico e blogger russo, fra i più noti oppositori del presidente Vladimir Putin.

Navalny è deceduto in prigione, dove era detenuto dal gennaio 2021. A riferire l’accaduto è l’agenzia Tass che ha appreso la notizia direttamente dal servizio penitenziario federale. Secondo le prime informazioni “si sarebbe sentito male dopo una passeggiata”.

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Il leader dell’opposizione russa, 47 anni, è morto nella colonia carceraria artica dove stava scontando una pena di 19 anni, emessa lo scorso agosto, per il reato di “estremismo” per l’aver fondato e finanziato la Fondazione anti-corruzione Fbk, che si è aggiunta a una precedente pena di 9 anni.

Dopo la nuova condanna era finito in “regime speciale”: meno visite legali e familiari, contatti, accesso all’esterno, ore d’aria o anche solo di luce naturale.

Se la morte sarà confermata, lascia una moglie e due figlie.

“Navalny si è sentito male dopo la passeggiata, perdendo conoscenza quasi subito. Il personale medico è arrivato immediatamente ed è stata chiamata l’ambulanza. Sono state eseguite le misure di rianimazione che non hanno dato risultati positivi. I paramedici hanno confermato la morte del condannato. Si stanno accertando le cause della morte”, si legge nel comunicato del servizio penitenziario.

Leggi l’ultima intervista al New York Times

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sostiene che Putin sia stato informato della morte del suo oppositore ma di non conoscere la cause del decesso. Il Comitato investigativo russo della regione artica di Yamalo-Nenets, dove era detenuto Alexei Navalny, ha annunciato di avere aperto un’inchiesta sulla morte dell’oppositore: “Secondo la procedura stabilita dalla legge, vengono eseguite una serie di misure investigative e operative volte a stabilire tutte le circostanze dell’incidente”.

Navalny ieri in un video per un’udienza

Il primo esponente politico a commentare la notizia è stato il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics, che su X ha scritto: “Qualunque sia il vostro pensiero su Alexey Navalny come politico, è stato appena brutalmente assassinato dal Cremlino. Questo è un fatto ed è qualcosa che si dovrebbe sapere sulla vera natura dell’attuale regime russo. Le mie condoglianze alla famiglia e agli amici”.

Il premio Nobel russo per la pace 2021 Dmitry Muratov, direttore di Novaja Gazeta, ha descritto la morte di Alexei Navalny come un “omicidio” e ha detto che “è stato torturato per anni. Come mi ha detto il medico di Navalny: il corpo non può sopportare queste cose”.

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“Alla condanna di Alexei Navalny è stato aggiunto l’omicidio. Questa è una notizia terribile. Sono sicuro che la trombosi (se questo è stato) è una diretta conseguenza della sua ventesima condanna a essere rinchiuso in cella di punizione. Cos’è una cella di punizione: immobilità, cibo ipocalorico, mancanza d’aria, freddo costante”.

LA POSIZIONE DELL’ONU. Le Nazioni Unite si sono dette “indignate” dalla notizia e hanno esortato le autorità russe a garantire che venga condotta un’indagine “credibile” sul suo decesso. “Se qualcuno muore sotto la custodia dello Stato, si presuppone che lo Stato sia responsabile, una responsabilità che può essere confutata solo attraverso un’indagine imparziale, approfondita e trasparente condotta da un organismo indipendente”, ha affermato la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani Liz Throssel in una dichiarazione resa nota a Ginevra. Lo scorso agosto – ha poi ricordato – l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk aveva sottolineato che l’ultima condanna di Navalny a 19 anni “sollevava domande sulle molestie giudiziarie e sulla strumentalizzazione del sistema giudiziario per scopi politici in Russia e aveva chiesto il rilascio di Navalny”. L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani – ha aggiunto – chiede alle autorità russe “di porre fine alla persecuzione dei politici, dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti”. Inoltre “tutti coloro che sono detenuti o sono stati condannati in relazione al legittimo esercizio dei loro diritti, dovrebbero essere immediatamente rilasciati e tutte le accuse contro di loro dovrebbero cadere”.