La rivoluzione sovranista preannunciata da Diritto e Giustizia (PiS) alla vigilia delle elezioni dell’ottobre 2015 è in parte avvenuta, determinando rotture a livello economico, sociale e culturale. In questi anni il partito al potere, guidato da Jarosław Kaczynski, ha cercato di occupare ogni spazio: anche la memoria. Su questo punto la dobra zmiana, il «buon cambiamento» di cui Kaczynski si fa interprete, si è tradotto in una processo di revisionismo storico-culturale che ha portato a cingere d’assedio alcuni grandi musei del Paese. Il caso più recente, e forse eclatante, è quello del Polin, il museo sulla storia degli ebrei polacchi....