Europa

Olanda, l’alleanza tra i rossoverdi e i socialdemocratici è prima

Geert Wilders foto ApGeert Wilders – Ap

Europee 2024 Ridimensionati i liberali. Pesa lo scontento dell’elettorato di destra e il suo tradizionale astensionismo

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 10 giugno 2024

L’alleanza tra il rossoverde Groenlinks e il socialdemocratico PvdA è arrivata prima alle elezioni europee, riuscendo a ottenere otto eurodeputati, uno in meno rispetto al 2019 ma due in più rispetto alla destra sovranista del Pvv di Geert Wilders. Arrivato primo alle elezioni politiche dello scorso novembre, Wilders si dovrà accontentare di soli sei eletti.

Il voto olandese sancisce anche il ridimensionamento del liberale Vvd che porterà a Bruxelles nel gruppo Renew solo quattro eurodeputati. Alle altre due forze della coalizione di governo vanno tre seggi, uno per il centrista Nsc e due al ruralista Bbb, che andranno a sedersi nel gruppo del Ppe.

Due seggi li ha conquistati anche l’europeista Volt che cinque anni fa non era riuscito a ottenere abbastanza voti neppure per eleggere un eurodeputato.

«Quello olandese è un risultato leggermente in controtendenza rispetto al resto dell’Europa, visto che la destra estrema non ha ottenuto il maggior numero di voti», commenta a caldo il politologo dell’Università di Amsterdam Enzo Rossi, spiegando, però, la sua cautela nell’analisi del voto: «Verdi e laburisti sono alleati nella politica nazionale, ma sono divisi in Europa: i primi siedono nel gruppo Greens/Efa, i secondi nel S&D. Tecnicamente il Pvv è ancora il primo partito olandese, anche se è indubbio che con queste elezioni ci sia stata una leggera inversione di tendenza rispetto alle politiche».

Sui motivi alla base del voto olandese avanza due possibili motivi: da un lato lo scontento dell’elettorato di destra nei confronti del processo di formazione, non ancora concluso, del nuovo governo e dall’altro il tradizionale astensionismo, soprattutto a destra, in occasione delle elezioni europee.

Dalle prime nel 1979, la maggioranza dell’elettorato olandese si è recata a votare solo in due occasioni: nel 1979 e nel 1984. Anche quest’anno, seppur in crescita di quasi cinque punti rispetto al 41,9% del 2019, ha votato meno del 50% degli elettori. Numeri ben inferiori rispetto alle politiche dello scorso novembre quando l’affluenza si era attestata al 77,7%.

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