La guerra è un eterno presente. In particolare, quella che si combatte in territorio ucraino per volere di Putin: una guerra che in due anni è diventata sempre più una battaglia di posizione, fatta di trincee e di un fronte che rimane praticamente immobile e “silenzioso” – non fosse per i decessi quotidiani, ormai nell’ordine delle decine di migliaia totali per lato. Soprattutto, dopo due anni di combattimenti su larga scala, di questa guerra non si vede la fine, né il fine (almeno da parte russa): Putin si appresta il prossimo marzo a vincere le ennesime elezioni senza sfidanti, grazie...