Marelli chiude Crevalcore. Stellantis non ha ancora deciso
Automotive Sciopero unitario nell’ex azienda Fiat venerdì 22. Altro incontro azienda-governo all'ex Mise. La Fiom: è il tempo delle proteste
Automotive Sciopero unitario nell’ex azienda Fiat venerdì 22. Altro incontro azienda-governo all'ex Mise. La Fiom: è il tempo delle proteste
La notizia era nell’aria. Marelli, l’ex azienda Fiat ceduta nel 2018 ai giapponesi Ck Holdings, controllati dal fondo americano Kkr, ha deciso di chiudere lo stabilmento di Crevalcore nel Bolognese. Lo ha annunciato l’azienda ai sindacati nell’incontro di ieri a Roma. A Crevalcore, dove si producono collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio per motori, lavorano 230 persone. La produzione verrà trasferita a Bari.
Dura la risposta dei sindacati. «Proclamato per venerdì 22 uno sciopero di otto ore per tutti gli stabilimenti del gruppo. Chiediamo a Marelli di rivedere la sua decisione e al governo di convocare immediatamente un tavolo istituzionale di confronto. È da tempo difatti che chiediamo riconversioni per le fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sarà solo la prima di una lunga serie», denunciano Fim, Fiom e Uilm.
Più tardi all’ex Mise incontro coi vertici italiani di Stellantis. «Il confronto continua e credo che avrà una soluzione positiva a breve», promette il ministro Urso.
La Fiom è molto critica: «Rimaniamo perplessi dall’ottimismo di Urso mentre lavoratrici e lavoratori di Stellantis scioperano per le condizioni di lavoro e Marelli chiude Crevalcore. Non solo non abbiamo dato deleghe al ministro a contrattare per conto dei lavoratori con Stellantis ma a oggi non vi è traccia di un piano di sostegno all’automotive. Abbiamo avanzato delle proposte, ora è il tempo delle proteste», annuncia Samuele Lodi.
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