Italia

L’odissea di Hachim Hikim nelle strutture detentive

L’odissea di Hachim Hikim nelle strutture detentiveUn fermo immagine da un video girato all'interno del Cpr romano

Cpr Il 34enne marocchino rimarrà a Ponte Galeria probabilmente fino al 9 settembre, nonostante il 12 agosto la procura di Piacenza gli ha rilasciato un nulla osta per motivi di giustizia relativo alla vicenda della caserma Levante

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 30 agosto 2020

Il 12 agosto la procura di Piacenza gli ha rilasciato un nulla osta per motivi di giustizia, ma fino al 9 settembre probabilmente rimarrà nel Cpr di Ponte Galeria (Roma). L’odissea di Hachim Hikim sembra senza epilogo. Il 34enne marocchino era finito in carcere a Piacenza nell’autunno scorso, condannato per spaccio.

Ad arrestarlo i carabinieri della caserma Levante, finiti a loro volta in carcere il 22 luglio con accuse gravissime. Esploso il caso e riconosciuto in tv l’appuntato Montella, presunto capo del sodalizio criminale, Hikim ha deciso di raccontare la sua versione: l’imputazione contro di lui era state una ritorsione dopo il rifiuto a vendere droga per conto dei militari.

Nel frattempo, scontata la condanna, l’uomo era stato portato nel Cpr di Gradisca d’Isonzo, perché senza documenti. L’11 agosto è stato trasferito a Ponte Galeria. Rischiava il rimpatrio, ma il giorno seguente la procura di Piacenza ha comunicato all’avv. Barbara Citterio, che lo difende, di aver disposto il nulla osta: Hikim deve rimanere in Italia perché persona informata sui fatti (nonché presumibilmente offesa).

Il 17 la legale ha presentato una richiesta di riesame al giudice di pace. Ancora nessuna risposta. Per il rilascio l’uomo dovrà attendere verosimilmente il 9 settembre, giorno delle udienze di convalida. «In carcere ci sono più garanzie e un soggetto viene liberato quando finisce la pena», afferma Citterio.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento