La zarina e la pianista, giù dal palco
Via Caterina da Odessa Gru all’opera per l’imperatrice, già abbattuta nel ’20. Intanto la Fenice annulla il concerto
Via Caterina da Odessa Gru all’opera per l’imperatrice, già abbattuta nel ’20. Intanto la Fenice annulla il concerto
Era stato imbrattato di vernice rosso sangue, coperto di buste dell’immondizia, poi di immondizia – ma anche cinto di lastre di legno da carpenteria per difenderlo dagli attacchi aerei russi. Ora per il monumento a Caterina la Grande a Odessa sembra suonata l’ultima ora.
Le autorità della città – fondata proprio da Caterina – hanno iniziato i lavori per rimuovere il bronzo della zarina, in omaggio alla de-russificazione votata da un “referendum” cittadino| online lo scorso novembre, che ha deciso la rimozione – e in alcuni casi la riallocazione – di ogni monumento russo o sovietico, considerati entrambi simboli di Mosca (al referendum online, la zarina aveva perso per 50,2% a 49,8%). Era stato già abbattuto una volta, quel monumento innalzato nel 1900: dai bolscevichi, nel 1920. Gli ucraini, ora che tocca a loro, affermano di volerlo mettere in un parco-museo a tema sul passato del paese. Che non comprenderà il passato sovietico: le statue di Lenin sono state smantellate nel 2014.
Intanto a Venezia il Teatro La Fenice ha cancellato il concerto della pianista Valentina Lisitsa, ucraina di origine ma filorussa e considerata vicina a Putin, organizzato per il 4 e 5 aprile dall’associazione Musikamera. La presidente di Musikamera Sonia Finzi ha disdetto il concerto dopo un attacco diretto sui social, che denunciavano come Lisitsa – una delle grandi interpreti di Rachmaninov – avesse suonato per le truppe russe a Mariupol appena conquistata, nel maggio scorso. All’epoca, per questo le era saltato un concerto a Toronto. Oltre sei mesi dopo, salta anche Venezia.
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento