Erano mesi che in Vaticano si osservava un incomprensibile silenzio sul Nicaragua nonostante seguitasse la feroce persecuzione nei confronti della chiesa cattolica, che ha portato (dalla rivolta popolare del 2018) all’incarceramento e successiva espulsione di due vescovi, 154 sacerdoti e 91 suore, privati pure della cittadinanza. Come che fosse intercorso una sorta di tacito accordo di non belligeranza fra il regime del presidente Daniel Ortega e la Santa Sede. Riserbo assoluto osservato in primis dallo stesso arcivescovo metropolitano di Managua, cardinal Leopoldo Brenes. «Nel timore che l’intero paese possa rimanere del tutto senza preti» ci aveva paventato nel luglio scorso...