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La tassa sul pane incendia il Kenya: Gen Z contro Ruto

La tassa sul pane incendia il Kenya: Gen Z contro RutoNairobi, 20 giugno, la protesta contro la legge finanziaria varata dal governo – foto Getty Images

Africa Dopo le disastrose alluvioni ecco il Finance Bill 2024. Vittime, in entrambi i casi, i poveri

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 22 giugno 2024

Prima vennero le alluvioni. Piogge mai viste che nei mesi di maggio e aprile hanno ucciso almeno 257 persone e provocato danni ad almeno 300mila abitanti (solo nella capitale Nairobi più di 163.000 residenti sono stati evacuati, alcuni volontariamente e altri con la forza).

Poi, come se non bastasse, è arrivato il governo con il Finance Bill 2024, una legge finanziaria che avrà un impatto negativo sulla vita delle persone, già provate da inondazioni, inflazione e riforme scolastiche che pesano sulle magre finanze della gente (a maggio l’inflazione su base annua è stata del 5,1%, con un aumento dei prezzi dei generi alimentari e del carburante rispettivamente del 6,2% e del 7,8%).

TRA LE NUOVE TASSE introdotte dalla legge finanziaria ha colpito in particolare quella sul pane (16%) e quella sui veicoli (2,5%): l’obiettivo del governo è raccogliere 2,7 miliardi di dollari attraverso una serie di tasse aggiuntive. Decisioni che a seguito di intensi appelli sui social media attraverso l’hashtag #OccupyParliament e #RejectFinanceBill2024 hanno portato a manifestazioni di protesta in tutto il Paese.

La polizia ha reagito con lancio di lacrimogeni, cannoni ad acqua e arresti. Durante le proteste un ragazzo di 29 anni, Rex Masai, è stato ucciso probabilmente da un proiettile sparato dalla polizia, secondo quanto riferito dalla madre a Citizen TV. Almeno 200 persone sono state ferite.

Tra gli oltre 100 manifestanti arrestati c’è il popolare attivista Boniface Mwangi, uno dei leader del movimento Occupy Parliament, che per la prima volta è trainato non da partiti politici e leader dell’opposizione come Raila Odinga, ma da giovani della società civile: la generazione Z (GenZ).

IL GOVERNO sembra non avere la percezione delle condizioni in cui vivono le persone, molti dei ragazzi che protestano raccontano al telefono al manifesto che queste tasse minano drammaticamente un futuro già precario: «Ho abbandonato il college perché i miei genitori non potevano permettersi la mia istruzione», «stiamo lottando per il nostro futuro», «non possiamo andare avanti», «mimi nmesoma na diploma sina kazi» (ho finito gli studi, ma non ho lavoro).

Tutti concordano che Ruto deve andarsene, nikisema no, ni final (definitivamente) e lo ammoniscono, Ruto utajua sisini nani (Ruto saprai chi siamo), tuko wengi (siamo tanti). La parola d’ordine è reject not amend (respingere, non modificare)
Il presidente William Ruto, che aveva speso tutta la sua campagna elettorale facendo leva sui giovani e sul lavoro, adesso viene soprannominato in modo derisorio “Zakayo”, in riferimento all’esattore biblico Zaccheo.

Da quando è stato eletto nel 2022, ha introdotto diverse tasse nuove e impopolari, che secondo i critici soffocano la crescita economica e portano alla perdita di posti di lavoro. Il governo ritiene, tuttavia, che le misure fiscali siano necessarie per ridurre il debito nazionale del Paese, che ammota a quasi 80 miliardi di dollari e sta seguendo le indicazioni del Fondo monetario internazionale, il quale sostiene che il governo deve aumentare le entrate per ridurre il deficit di bilancio e l’indebitamento statale se vuole che vengano sbloccati ulteriori finanziamenti.

TUTTAVIA, CIÒ CHE È POSITIVO per gli investitori e i finanziatori multilaterali, non lo è per i cittadini. Il governo ha cercato di modificare la legge eliminando alcune delle nuove tasse, tra cui quella sulla proprietà delle automobili, sul pane, sull’olio da cucina e sulle transazioni finanziarie. Ma l’effetto è che così dovrà tagliare spese per 1,56 miliardi di dollari.
Alla fine il Parlamento ha approvato il disegno di legge finanziaria in seconda lettura, ma ha spostato le proposte fiscali contestate a una successiva approvazione (la terza e ultima lettura è prevista per la prossima settimana).

SECONDO JERVIN NAIDOO di Oxford Economics Africa «riequilibrare il bilancio in conformità con le direttive del Fondo monetario rappresenta una sfida per il governo, che deve destreggiarsi nell’intricata interazione tra un carico fiscale più pesante e pressioni socio-politiche».

In altri termini non ci sono opzioni, Ruto non può accontentare contemporaneamente la popolazione del Kenya e la finanza internazionale: deve scegliere, e la temperatura nelle strade della GenZ sta salendo.

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