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La Lega in cerca degli ultimi voti. Nuove promesse ai cacciatori

La Lega in cerca degli ultimi voti. Nuove promesse ai cacciatoriMatteo Salvini

Critiche dagli ambientalisti Il deputato Bruzzone annuncia emendamenti che intenderebbe proporre nel corso della conversione in legge del già controverso Decreto Agricoltura

Pubblicato 4 mesi faEdizione del 8 giugno 2024

L’ultimo messaggio di Francesco Bruzzone è una carezza ai cacciatori, bacino elettorale per il deputato della Lega, candidato alle europee nel collegio Nord-Ovest. Lo ha trasmesso su Facebook, per presentare alcuni emendamenti che intenderebbe proporre nel corso della conversione in legge del già controverso Decreto Agricoltura. Secondo un cartello di associazioni ambientaliste, però, i punti presentati da Bruzzone rappresentano lo «smantellamento della normativa italiana sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia».

Per Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc, Oipa, Pro Natura e WWF Italia, si tratta di prospettare «una clamorosa violazione delle regole comunitarie e costituzionali, finalizzata a favorire i cacciatori», che per questo andrebbe «fermata sul nascere con l’inammissibilità degli emendamenti». Per questo, l’appello diffuso ieri è rivolto al presidente Mattarella ma anche al presidente della Commissione agricoltura del Senato, l’esponente di FdI Luca De Carlo, montanaro del Cadore.

Gli emendamenti presentati da Bruzzone, che nel video sono appesi in una bacheca alla spalle del deputato leghista, permetterebbero di sparare agli uccelli in migrazione sui valichi montani, sottrarre i richiami vivi dalle tutele della legge, impedire ai cittadini e alle associazioni di presentare ricorsi contro i calendari venatori illegittimi delle Regioni. «Siamo di fronte alla violazione delle norme comunitarie – affermano le associazioni – che prevedono la speciale tutela degli uccelli migratori e la sostanziale dismissione della pratica dei richiami vivi, senza considerare gli avvertimenti continui dall’Europa sulla necessità che i calendari venatori siano emanati con atto amministrativo, per consentire le contestazioni. L’Italia è oggetto di una procedura di infrazione e di una procedura Eu-Pilot su molti dei temi implicati dagli emendamenti».

Come già contestato in merito al dl Agricoltura, ci sarebbe anche la violazione dei principi costituzionali che regolano la decretazione di urgenza, su cui lo stesso Mattarella è intervenuto ripetutamente, ricordando la necessità di rispettare i limiti di contenuto dei provvedimenti. La stessa materia è attualmente discussa in una proposta di legge ad hoc, dalla quale gli emendamenti sono di fatto estrapolati. Come notano molti commentando i social di Bruzzone, è ovvio che gli emendamenti non saranno mai approvati prima delle Europee ma servono da esca.

I temi che stanno a cuore ai simpatizzanti del leghista: «La guerra alla “parcomania” dilagante, che è assodato essere una precisa strategia messa in piedi da oltre 30 anni dopo i famosi referendum falliti dai soliti noti» scrive uno. E un altro: «Noi possiamo avere la legge venatoria più bella del mondo ma se non abbiamo il territorio dove praticarla sarà la fine». Il partito dei cacciatori vuole la caccia sempre e ovunque. Le associazioni richiamano l’articolo 9 della Costituzione (la Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi) chiedendo al governo di «porre un argine alla deriva venatoria, che sta superando i limiti, e tanti problemi istituzionali, amministrativi e sociali genera al Paese».

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