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La guerra non lascia il Donbass: strage a Pokrovsk, 11 morti

La guerra non lascia il Donbass: strage a Pokrovsk, 11 mortiIl palazzo di Pokrovsk colpito dai missili russi lunedì sera – Ap

Guerra ucraina Missili russi centrano un condominio, un albergo e una pizzeria. In Crimea, Mosca parla di un tentato attacco anfibio ucraino. Nuove armi da Biden: 200 milioni di dollari. E Rutte promette gli F16 a Zelensky

Pubblicato circa un anno faEdizione del 9 agosto 2023

Otto morti e quasi novanta feriti a Pokrovsk ricordano che la guerra non ha mai lasciato il Donbass. La cittadina, a pochi chilometri dalle prime linee del fronte est, è stata colpita lunedì sera e per le successive 24 ore i soccorritori sono stati all’opera nel tentativo di estrarre altri superstiti dalle macerie.

«I russi hanno colpito due volte nello stesso punto», ha dichiarato ai giornalisti della Reuters il governatore regionale del Donetsk, Pavlo Kyrylenko, «il secondo missile è arrivato 40 minuti dopo il primo» e ha ucciso e ferito alcuni dei primi soccorritori, come riportano dei residenti. Kyrylenko accusa le forze del Cremlino di aver deliberatamente colpito un condominio, un albergo nei pressi e una pizzeria.

SECONDO I PRIMI DATI tra le vittime ci sarebbero anche due membri del servizio d’emergenza e un militare. Tra i feriti, invece, 40 civili, tra cui due bambini, 31 agenti di polizia, sette dipendenti del Servizio di emergenza statale e quattro militari. Non si hanno notizie dell’azione della contraerea ucraina, ma a quanto sembra le batterie di Kiev non si sono attivate tempestivamente.

I funzionari della Difesa russa, stando alla nota diffusa dal dicastero di Sergei Shoigu, sostengono che «l’attacco ha colpito l’obiettivo», distruggendo un centro di comando delle forze ucraine, ma non fanno alcuna menzione di vittime e feriti.

Nella stessa regione i missili russi hanno colpito anche il capoluogo regionale Kramatorsk, la cittadina di Avdiivka e altri insediamenti. Nonostante ciò, «le nostre forze di difesa continuano a mantenere l’iniziativa a Bakhmut. Il nemico resiste disperatamente, usando ogni tipo di artiglieria, dai mortaio ai lancia missili multipli», ha detto Sergiy Cherevatyi, portavoce del gruppo orientale dell’esercito ucraino.

Mentre dalla capitale ucraina denunciano 24 ore di attacchi massicci che hanno interessato le regioni di Dnipropetrovsk, Kharkiv, Kherson e Sumy e hanno causato in totale undici morti e almeno 91 feriti.

Dall’altra parte delle trincee, in Crimea, i canali Telegram hanno dato notizia di forti esplosioni nella località di Dzhankoi, dove si trova un’importante base militare delle forze russe di stanza nella penisola. Qui, lo scorso 24 luglio, un attacco ucraino aveva centrato un grande deposito di munizioni (missili da crociera, secondo i funzionari ucraini) causando un incendio di vaste proporzioni e la chiusura delle principali direttrici stradali locali.

A POCA DISTANZA, secondo il capo filo-russo dell’amministrazione occupante, Volodymyr Saldo, ieri un reparto d’assalto delle forze armate ucraine ha tentato un assalto anfibio per sbarcare sulla riva sinistra del fiume Dnipro, nei pressi del villaggio di Kazachy Camps, ma i marines sono stati respinti e «nessuno è riuscito a tornare sulla riva destra».

Kiev non ha commentato la dichiarazione della controparte, ma non è la prima volta che i soldati di Zelensky tentano di stabilire una testa di ponte nella parte orientale della regione di Kherson, controllata dai russi fin dai primi giorni del conflitto.

Dagli Usa, intanto, il capo dell’ufficio acquisizioni dell’esercito, Doug Bush, fa sapere che il primo lotto con 31 carri armati Abrams M1-A1 dovrebbe essere inviato in Ucraina entro l’inizio dell’autunno. Già da due mesi, come reso noto dalle stesse autorità statunitensi, i soldati ucraini si addestrano sugli Abrams in Germania, nella base di Ramstein. Oltre ai tank, l’amministrazione Biden ha approvato ieri 200 milioni di dollari di nuove forniture belliche. Il pacchetto comprende, tra l’altro, attrezzature per lo sminamento, armi anticarro, cannoni e munizioni.

Kiev ringrazia, ma la vera svolta, hanno dichiarato fonti governative, «si avrà solo con l’arrivo degli F16». A tal proposito, il presidente Zelensky ieri ha avuto una telefonata con il premier olandese uscente, Mark Rutte, in prima fila per la fornitura dei jet a Kiev.

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