Internazionale

La dolce vita centrafricana dei wagneriani nel palazzo che fu di Bokassa

Miliziani della Wagner nella Repubblica CentrafricanaMiliziani della compagnia Wagner sulla pista dell'aeroporto di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana – Ap

L'oro di Prigozhin A Bangui la base operativa del gruppo. Un para-stato guidato da Vitali Perfilev che traffica in armi e risorse minerarie. «I mercenari russi si sentono padroni qui». Ma ora i commercianti vessati si ribellano. Fine di un mito?

Pubblicato più di un anno faEdizione del 27 giugno 2023

Nella notte tra il 2 e il 3 maggio un gruppo di uomini armati del gruppo Wagner ha fatto irruzione in alcune case e arrestato due civili nel distretto KM5 di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana (RCA), commercianti ambulanti muniti di regolare licenza. Dopo 15 ore i due sono tornati a casa con segni evidenti di tortura.

NON È LA PRIMA VOLTA che i commercianti del KM5 hanno problemi con il gruppo Wagner. «Arrivano con le armi spianate e ci chiedono soldi» dice al manifesto Cheick. Il mercato del KM5 è il più popolare e importante del Paese. «Qui i russi fanno quello che vogliono, si sentono padroni», continua Cheick». L’8 maggio, i commercianti hanno scioperato per protestare contro le angherie dei russi. Forse, l’inizio della fine di un mito.

La storia di Wagner in CAR è la storia di come il para-Stato militare russo ha acquisito potere fuori dalla Russia. Vitali Perfilev, nato a San Pietroburgo una cinquantina di anni fa e con un passato nella Legione straniera francese, è un personaggio molto noto a Bangui. Doppio taglio biondo, fisico statuario, occhi freddi che stonano nella calura, modi gentili: lo si vede spesso guidare un grosso pick-up blindato, frequentare piscina e cocktail bar dell’Hotel Ledger, cenare a Le Kiss o ai ristoranti Cuisine A e Cuisine M in compagnia dell’alta società di Bangui e della cerchia ristretta del presidente centrafricano Faustine Archange Touadera. È stato visto all’M con il ministro della Difesa, il nipote di Touadera Jean-Claude Rameaux Bireau, con il capo dell’intelligence centrafricana, Henri Wanzet-Linguissara, con le più importanti figure politiche e istituzionali del Paese.

Arrivato a Bangui come un comune mercenario e rimasto a lungo nell’ombra, la sua carriera è esplosa a cavallo tra il 2019 e il 2020. Dopo aver combattuto con Wagner in Siria dal 2015, Perfilev ha scalato velocemente la gerarchia del para-Stato diventando in un paio d’anni il braccio destro di Dmitri Utkin, che in RCA è il capo operativo Wagner. Utkin e Perfilev, e il capo del centro culturale russo Dmitri Sitiy, sono i principali rappresentanti del para-Stato russo in RCA, molto più potenti dell’ambasciatore russo Alexander Bikantov.

I TRE HANNO AVUTO UN RUOLO fondamentale nell’impostare la base dei Wagner in RCA, a Berengo, un palazzo che fu dell'”imperatore” Bokassa. Sitiy rappresenta la politica, tesse relazioni, governa gli uomini e gli interessi economici del gruppo, tiene la cassa, agisce da diplomatico e consigliere, parla al telefono con il presidente Touadera, ne guida le strategie. Dopo l’assedio di Bangui, dicembre 2020, durante il quale Perfilev è stato il principale ordinatore militare per la difesa della capitale dai gruppi armati e, in seguito, per il contrattacco, l’immagine dei russi a Bangui è esplosa.

Merito della propaganda: il suo ruolo nell’assedio è stato enfatizzato in un film, Touriste, che da due anni viene trasmesso nei cinema e nello stadio di Bangui. Una scalata che ha portato Perfilev direttamente nella presidenza centrafricana, di cui oggi è ufficialmente consigliere per la sicurezza. Esattamente come Valeri Zakharov prima di lui, oggi il cittadino russo più potente presente in RCA.

IL RAPPORTO DEGLI UOMINI del para-Stato russo in RCA con le autorità è molto stretto, diretto. Inusuale. Talmente inusuale che a parlare con i commercianti arrabbiati del KM5 è stato mandato Perfilev. Non un centrafricano, non un diplomatico. Un mercenario: «Tutte le nostre operazioni sono effettuate in coordinamento con la polizia e la gendarmeria» ha detto Perfilev ai commercianti il 9 maggio, in perfetto francese. Camicia cachi e scorta dei berretti rossi, Perfilev ha ribaltato il tavolo: «I russi non lavorano mai da soli» ha spiegato mentre un telefono lo riprendeva. «Agiamo su segnalazione e in coordinamento con la polizia, alla quale arrivano le denunce che fate voi stessi».

LA POTENZA DEL PARA-STATO russo non è solo militare. È politica, è diplomatica ed è economica: i Wagner oggi incassano milioni dalla vendita di oro, legno e uranio estratti in RCA, le armi e i mezzi militari che la Russia non può più movimentare causa sanzioni, i Wagner sono quelli che, grazie a una deroga alla Russia votata dal Consiglio di sicurezza ONU nel dicembre 2017, riforniscono di armi il Centrafrica. E non solo il Centrafrica. Un potere conquistato nel tempo grazie ai buoni uffici di Prigozhin a Mosca, ma grazie soprattutto al permissivismo del Cremlino, che ai Wagner ha concesso di acquisire sempre più potere. Fino al ribaltamento del tavolo.

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

I consigli di mema

Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento