La Cina e la corsa all’Intelligenza artificiale
Made in China 2025 Gli articoli sul manifesto relativi alla corsa cinese alla leadership mondiale per quanto riguarda l'Intelligenza artificiale: dal riconoscimento facciale, alle app, dal controllo alle interviste sulla fantascienza
La Cina punta a colmare il gap con gli Stati uniti entro il 2020 e diventare leader dell’Intelligenza artificiale entro il 2030. L’AI costituisce la base del progetto “Made in China 2025”, il piano con cui la Cina punta a diventare una potenza tecnologica, in grado di esportare prodotti tecnologici ad alta innovazione. Si tratta di un processo che coinvolge l’intera società e che finisce per influenzare la produzione manifatturiera, il mondo del lavoro e il controllo sociale.
Sul manifesto da tempo seguiamo le vicende cinesi legate all’Intelligenza artificiale. Di seguito un elenco di articoli che si sono occupati dell’argomento, tra innovazione, controllo, lavoro e fantascienza, una sorta di specchio letterario di quanto sta succedendo nella società cinese.
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Dalla cibernetica ai crediti sociali: il Panopticon cineseCina. Pechino sta allargando il proprio controllo sulla popolazione. Più che una distopia si tratta di un progetto che ha origini lontane
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Controllo e sicurezza. Gli occhi acuti della CinaReportage da Pechino. Una videocamera ogni tre persone. Riconoscimenti facciali e vocali. La Cina punta tutto sulle smart city ultra tecnologiche. Viaggio all’interno dell’azienda che per il governo traccia i movimenti delle persone minuto per minuto, 24 ore su 24
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Nel laboratorio cinese dei sogni hi-techReportage da Pechino. Smart city, veicoli a guida autonoma e controllo: Innoway è la via di Pechino animata da start-up, dove si sperimentano gli utilizzi più avanzati dell’intelligenza artificiale e dei Big Data. E dove i distributori di snack riconoscono la faccia (e i gusti) dei clienti. Un luogo simbolo della modernità cinese e del suo lato oscuro: la «controllocrazia»
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La «nuova era» della Cina punta al nostro immaginarioInvestimenti e «progetti pilota» stanno radicalmente cambiando la società cinese. E se la science fiction locale interpreta le mutazioni antropologiche, nella vita vera aumenta il rischio di «digital divide»
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Intelligenza artificiale e robot: le nuove sfide per i lavoratori cinesiLa spinta di Pechino sull’automazione avrebbe già portato alla perdita del 40% dei posti di lavoro negli ultimi tre anni. A Shanghai c’è la banca senza umani: i dati dei correntisti sono ottenuti dal riconoscimento facciale, mentre «Good Doctor» è un’applicazione che mette in rete 40mila medici gestiti dall’AI
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Cina, la catena di montaggio dell’Intelligenza artificialeLa corsa di Pechino all’intelligenza artificiale si basa sul lavoro di migliaia di persone impiegate nell’attività di «etichettatura» di tutti i dati. Un lavoratore che pone le etichette può elaborare 40 oggetti al giorno, guadagnando 10 yuan all’ora, circa 1 euro, per uno stipendio mensile totale di 300 euro
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Gli occhi «intelligenti» di Pechino sui volti africaniCina, Africa e intelligenza artificiale. Pechino sperimenta le proprie tecnologie di «riconoscimento facciale» in Zimbabwe. Le startup cinesi di AI hanno ormai superato quelle Usa nella raccolta di finanziamenti
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Le vite a punti dei cinesi all’ombra del partitoBig Data in Cina. Entro il 2020 Pechino perfezionerà il sistema dei «crediti sociali» per una società virtuosa. Nella città di Suining si è sperimentato il sistema: ogni cittadino parte con 1.000 punti che può perdere o recuperare attraverso il suo comportamento «sociale»
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Sorvegliare e punire. Il laboratorio sociale della Cina in XinjiangNella regione a maggioranza uigura un milione di persone sarebbero detenute all’interno dei «campi di rieducazione». Il Pcc ha lanciato il piano «United as One Family»: i cinesi «han» diventano «poliziotti-cittadini» installandosi nelle case degli uiguri
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We Chat e l’idea cineseMediattivismo. L’incredibile mole di dati raccolti dall’App ha dato al Pcc la possibilità di “tracciare” ovunque i cinesi
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Il sorvegliante ben controllatoIntelligenza artificiale. Cina, la corsa allo sviluppo del settore, che sarà materia d’insegnamento anche nelle scuole. Intervista con Jeffrey Ding, ricercatore presso l’Università di Oxford
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Il giudice e l’algoritmo: in Cina l’intelligenza artificiale arriva nei tribunaliLa corsa cinese alle nuove tecnologie coinvolge anche la giustizia. Intervista con il professore Renzo Cavalieri della Ca’ Foscari
Fantascienza, le interviste
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Nel caleidoscopio della Cina cyberpunkIntervista. Parla Chen Qiufan, lo scrittore di «Waste Tide», definito il «William Gibson cinese». «Nel mio paese è facile perdersi nella confusione di esistenze in costante cambiamento. Perciò, un autore deve saper catturare la stranezza nella vita quotidiana»
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Il divenire «senza frontiere» della letteraturaTempi presenti. Un’intervista con Xia Jia, scrittrice della new wave fantascientifica cinese tra le più influenti e seguite
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Shanghai, specchio di un futuro possibileIntervista. Un incontro con Han Song, prolifico scrittore di fantascienza quasi sconosciuto in Italia. «È la forma di letteratura più libera. È ribelle, come la musica rock, che pure in questo paese è stata spesso vietata»
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Tra i tentacoli di cyborg letterariFantascienza. Tripla intervista a Peng Simeng, Zhang Ran e Bao Shu, scrittori cinesi che si stanno imponendo anche in Italia. Rivoluzione e distopia per i tre giovani autori che hanno scelto uno dei generi più in voga nel Paese
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